29 Settembre 2016

Balzello da 25 euro sui conti correnti

Balzello da 25 euro sui conti correnti
il banco popolare primo ad applicarlo. i consumatori: «così gli istituti si ripagano del salva-banche»

ROMA Consumatori sul piede di guerra contro le banche, colpevoli di «spremere nuovamente come limoni» i correntisti, addebitando loro perfino le spese dei recenti salvataggi di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti. Le principali associazioni di difesa degli utenti denunciano infatti che alcune banche italiane, per far fronte al contributo al Fondo nazionale di risoluzione delle crisi, hanno già provveduto ad aumentare il canone dei conti correnti. «Un ennesimo furto con destrezza», puntano il dito Adusbef e Federconsumatori, che si traduce in un rincaro di 25 euro a testa per i titolari di un conto corrente. E il Codacons avverte di essere già pronto a partire con una raffica di denunce. Secondo le due associazioni guidate da Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, alcuni istituti hanno «ideato un ulteriore balzello per far pagare i costi della risoluzione ai clienti». È il caso del Banco Popolare, proprietario delle ex Casse di Risparmio di Lucca, Livorno e Pisa, i cui correntisti «il 31 dicembre si ritroveranno l’ una tantum di 25 euro da pagare, sotto la voce parziale recupero dei contributi versati al neo costituito Fondo Nazionale di Risoluzione». Insomma, sostengono, «un balzello quantificato per il quarto gruppo bancario italiano in 152,1 milioni di euro per il 2015, che graverà sui correntisti». Ma, secondo i consumatori, anche Ubi e Unicredit si appresterebbero a fare lo stesso. «UniCredit – affermano – si era già portata avanti, applicando nuovi balzelli ad alcuni conti a pacchetto a partire dal primo luglio 2016, giustificati da alcuni interventi legislativi e/o regolamentari nonchè impegni imposti da Autorità». Ubi «ha invece imposto un aumento del costo di gestione dei conti correnti, con un rincaro del 60%, decorrenza primo ottobre, con la causale: aumento spese sostenuto dal gruppo Ubi per il Fondo di garanzia dei depositi e gli oneri sostenuti dal gruppo creditizio per il finanziamento del Fondo nazionale di risoluzione». Una «tassa inaccettabile sui salvataggi bancari» la definisce il Codacons, che si dice pronto a far scattare «raffiche di denunce» se sarà applicato «questo nuovo e suggestivo balzello». «Mentre i danni del terremoto sono pagati dai cittadini e non dalle banche – afferma il presidente Carlo Rienzi – le conseguenze della mala gestione bancaria viene scaricata sugli italiani. Se anche un solo euro dei soldi dei correntisti verrà prelevato dalle banche con questo nuovo balzello, non solo inviteremo i clienti a chiudere i conti e ritirare i propri soldi, ma presenteremo una serie di denunce in Procura alla luce della possibile fattispecie di appropriazione indebita», conclude Rienzi.

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