Baciate nulle, i risparmiatori «Vale anche per Veneto Banca»
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fonte:
- Il Mattino di Padova
dopo la sentenza del tribunale sull’ illegittimità delle azioni della bpvi finanziate ex soci pronti a far valere i propri diritti: «uguale fattispecie nelle due banche»
Nicola BrilloVENEZIA. Le associazioni dei risparmiatori plaudono alla decisione del Tribunale della Imprese di Venezia, che ha dichiarato per la prima volta nulla la “baciata”, ovvero il finanziamento da parte della banca per l’ acquisto di azioni proprie. Una pratica che ha coinvolto clienti big dell’ ex popolare vicentina, ma anche moltissimi piccoli risparmiatori. La sentenza di primo gradodel Tribunale di Venezia, sezione Imprese, ha visto contrapposti un imprenditore vicentino (difeso dall’ avvocato Mario Azzarita dello studio Sat di Padova) alla Banca Popolare di Vicenza in Liquidazione Coatta Amministrativa. Il primo si è visto cancellare un debito del valore di 1,4 milioni di euro. Contro la decisione del tribunale di Venezia ora i commissari liquidatori dell’ istituto vicentino potranno decidere di ricorrere in appello. Hanno tempo fino al primo settembre.«È una sentenza molto positiva, il tribunale ha stabilito che l’ acquisto di azioni finanziate dalla banca stessa sono contrari alla legge – spiega l’ avvocato Matteo Moschini del Movimento Difesa del Cittadino -. È la prima sentenza che si è pronunciata nel merito. Noi stiamo seguendo altre cause, che presto verranno dibattute nei confronti della Banca Popolare di Vicenza in Liquidazione Coatta Amministrativa e Veneto Banca sul tema delle baciate, pratica che ha coinvolto anche moltissimi piccoli risparmiatori». Le associazioni di ex soci delle popolari si attendono lo stesso orientamento anche per le “baciate” di Veneto Banca. «Ogni caso va valutato singolarmente – prosegue Moschini – ma la pratica di finanziare l’ acquisto di azioni proprie per l’ istituto di Montebelluna è la stessa. Vicenza l’ ha fatto in maniera più consistente, ma le modalità sono le stesse anche per Veneto Banca». Secondo una stima, per la Banca Popolare di Vicenza sarebbero oltre 1, 03 miliardi di euro gli acquisti di azioni finanziate, quote vendute attraverso la concessione di un credito (più della metà è in mano a 50 grandi clienti fra Veneto e Roma). La somma “raccolta” da Veneto Banca con le baciate sarebbe invece intorno ai 300 milioni. Complessivamente sono circa mille i clienti degli istituti di Vicenza e Montebelluna che hanno acquistato azioni con provvista di denaro fornita dalla banca. «La sentenza è importante anche per quello che è connesso: la sentenza ha chiarito infatti che il divieto della pratica si estende anche alle società cooperative, quale era Popolare di Vicenza all’ epoca dei fatti, ed in particolare alle banche popolari – commenta l’ avvocato Franco Conte, presidente veneto di Codacons -. Ora si apre però un problema: non vorrei che in questo modo venissero maggiormente tutelati i grandi imprenditori, che erano più consapevoli dei rischi rispetto i piccoli risparmiatori. Per questo chiedo al governo e Banca Intesa Sanpaolo di farsi carico e risarcire completamente quanto hanno perso i piccoli imprenditori e risparmiatori. Dobbiamo puntare al risarcimento del 100%, molti stanno ancora pagando i finanziamenti “baciati” o stanno ricevendo solleciti dalla Sga». Chi ritenesse di essere vittima di “baciate” può ancora agire in giudizio al Tribunale delle Imprese per vedere riconosciuto il proprio diritto. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
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