5 Dicembre 2004

Azzerato il vertice della Siae

Accolto il ricorso del Codacons: nell?assemblea tenuta il 26 giugno 2003 mancava il numero legale

Azzerato il vertice della Siae


Il Consiglio di Stato: nulla l?elezione dell?intero consiglio d?amministrazione





ROMA – L?intero consiglio di amministrazione della Siae (Società italiana autori e editori) è stato cancellato da una decisione del Consiglio di Stato. E si profila ora il ritorno alla gestione di un commissario straordinario che dovrà essere nominato dal ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani. La nomina del presidente della Siae, Franco Migliacci dei componenti del consiglio di amministrazione Antonio Marrapodi, Giovanni Natale, Iva Cecchini, Franco Micalizzi e Diego Cugia di S.Orsola deliberata nell?assemblea del 26 giugno 2003 è stata, infatti, annullata dalla VI sezione del Consiglio di Stato, presidente Giorgio Giovannini, giudice estensore Giuseppe Minicone, (sentenza n.7857/2004) in accoglimento del ricorso proposto dal Codacons. Mancava, dicono i giudici amministrativi, il quorum ?strutturale?, il cosiddetto numero legale, perché dopo la costituzione dell?assemblea e la prima votazione c?era stata la defezione di 23 componenti. Ma per la validità della deliberazione la norma impone ?la presenza, oltre che del soggetto che presiede la riunione, di almeno la metà dei membri autori e almeno la metà dei membri editori, concessionari e produttori? al momento del voto. Per la designazione del presidente e dei consiglieri di amministrazione l?art.5 dello Statuto prevede un ulteriore quorum ?funzionale?: la maggioranza dei due terzi dei componenti l?assemblea nelle prime due votazioni e nella terza votazione la maggioranza assoluta.
«In sostanza quel consiglio di amministrazione è stato votato da un piccolo gruppo di soci – spiega l?avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – in mancanza del numero legale, in quanto i rappresentanti degli autori erano in scarsissimo numero e soverchiati da quelli degli editori. Ora vanno tutti casa e chiederemo ai responsabili di risarcire all?erario i danni determinati da oltre un anno di atti, del valore anche di milioni di euro, posti in essere da soggetti illegalmente nominati. Sono, infatti, nulle le ordinanze di ripartizione per il 2004 (fatta nel 2003) e per il 2005 approvata il 28 novembre scorso, in zona Cesarini. Dovrebbe decadere anche il direttore generale. Adesso ci auguriamo che il ministro ci convochi per concordare insieme una linea democratica e partecipativa».

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