7 Febbraio 2020

Azzerati Carife, niente anticipo La rabbia dei risparmiatori

L’ illusione di ottenere un anticipo dei rimborsi Fir è durata un attimo. Ieri pomeriggio, a distanza di poche ore dalla presentazione dell’ emendamento per il pagamento immediato del 40% di quanto dovuto a chi sta presentando domanda di rimborso per le azioni Carife, sugli azzerati è piovuta la doccia fredda: la richiesta è stata giudicata «non ammissibile» ed è tra l’ altro così sfumata la possibilità d’ introdurre altri elementi migliorativi della procedura. Esplode la rabbia degli azzerati e non mancano i distinguo politici nella maggioranza di governo.doccia freddaLa notizia è arrivata direttamente dalla commissione Finanze della Camera, dove si stanno esaminando gli emendamenti al decreto Milleproroghe, sul quale era stata appunto presentato l’ altra sera un emendamento da parte dei relatori Vittorio Baldino (M5s) e Fabio Melilli (Pd). L’ emendamento prevedeva appunto un anticipo di pagamento sul 30% delle azioni azzerate da parte del Fir e altre misure, come l’ analisi delle domande sulla base in prima istanza delle dichiarazioni su reddito e patrimonio presentate dai risparmiatori, e solo «eventualmente» attraverso la richiesta di Isee. Il documento di ammissibilità redatto dai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, Giuseppe Brescia (M5s) e Claudio Borghi (Lega), lo ha però bocciato, si suppone sulla base del fatto che un decreto Milleproroghe debba prevedere misure specifiche (proroghe, appunto). I due relatori hanno fatto ricorso sulla inammissibilità ma sono stati nuovamente bocciati, ed a questo punto l’ emendamento è decaduto del tutto. «Resta il fatto – spiega Luigi Marattin (Iv), membro della commissione Bilancio – che l’ emendamento segnalava tra l’ altro l’ esigenza di snellire la procedura, evitando l’ intervento dell’ Agenzia delle entrate per verificare le dichiarazioni reddituali dei risparmiatori».la rabbiaSulle pagine social si è sfogata l’ amarezza degli azzerati, che alzano la posta. «L’ emendamento bocciato? Meno male, vogliamo subito tutto il 30% e poi il resto per arrivare al 100%» esplode Katia Furegatti (Azzerati Carife), più o meno lo stesso concetto di Milena Zaggia (Risparmiatori traditi), «basta discriminazioni e assurde promesse elettorali, vogliamo interessi e rivalutazione come i precedenti rimborsi (vedi milleproroghe 2018), fino alla concorrenza del 95% indennizzo come gli obbligazionisti sub».Codacons, dal canto suo, parla di «risparmiatori umiliati dallo Stato. Con questa decisione i tempi di rimborso si allungano a dismisura – ha detto il presidente Carlo Rienzi – L’ anticipo di parte dei rimborsi era una misura di buon senso e di sostegno per chi ha visto andare in fumo i risparmi di una vita». –Stefano Ciervo© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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