27 Ottobre 2010

Avetrana, un sms inchioda Sabrina Aperta un’istruttoria sui servizi tv

da La Stampaweb.it

Un messaggino telefonico potrebbe inchiodare Sabrina Misseri. È quello inviato al suo amico Ivano Russo alle 15,19 di quel 26 agosto in cui la cugina Sarah Scazzi, 15 anni, sparì da Avetrana. In quel momento la giovane non si trovava, come ha sempre detto, con l’amica Mariangela Spagnoletti, teste chiave dell’inchiesta, ma, secondo i tabulati telefonici esaminati dai carabinieri, il suo cellulare agganciò una cella diversa, quella di Nardò, nella vicina provincia di Lecce e non quella di Avetrana. Si tratta di una zona compatibile con quella della cisterna interrata in contrada ’Mosca’ nel quale il padre di Sabrina, Michele Misseri, portò il 7 ottobre gli inquirenti al termine della confessione dell’omicidio, consentendo così il ritrovamento del corpo della vittima. La notizia è riportata oggi da diversi quotidiani. In pratica, secondo questa ricostruzione, subito dopo aver cercato Sarah, insieme a Mariangela, Sabrina, intorno alle 15, si sarebbe fatta accompagnare a casa sua dove c’erano ancora suo padre Michele e sua madre Cosima. Qui si aprirebbe un ’buco’ intorno ai suoi movimenti che dura per circa 40 minuti.
Intanto le indagini sul luogo del delitto continuano. Saranno gli esami dei Ris dei carabinieri sulle tracce biologiche che la vittima potrebbe quasi certamente aver lasciato nel garage di via Deledda a stabilire con sicurezza se Sarah sia stata uccisa in quel posto o meno. Per il momento gli investigatori del Comando Provinciale di Taranto e della Procura della Repubblica del capoluogo jonico non possono che basarsi innanzitutto sulla confessione di Michele Misseri, quest’ultimo ha detto che la nipote è stata uccisa appunto nel suo garage, e certamente sarebbe stato molto complicato utilizzare la porta interna bloccata da oggetti molto pesanti per trasportare il corpo o addirittura uscire fuori dal cancelletto della casa con il rischio di essere notati da qualcuno.
Secondo gli investigatori, è quasi impossibile trovare le tracce biologiche in casa dopo così tanto tempo. Gli inquirenti sembrano attribuire minore importanza alla piccola traccia di sangue ritrovata sulla sedia a sdraio in casa Misseri che sarebbe molto datata e probabilmente precedente all’omicidio. Qualcuno in famiglia potrebbe essersi seduto e potrebbe aver macchiato il bracciolo della sedia dopo essersi tagliato inavvertitamente. Anche in questo caso i Ris stabiliranno a chi appartiene il sangue. Intanto in Procura si sono svolti nuovi interrogatori. Il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, ha fatto il punto sulle indagini: «Non ci sono altri indagati. Stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso e attendiamo i risultati degli esami tecnici dei Ris e del medico legale per fare le opportune valutazioni. Poi vedremo cosa dirà il signor Misseri».
Il Garante della Privacy ha avviato un’ istruttoria preliminare sui servizi televisivi mandati in onda sul caso di Sarah. Lo rende noto il Codacons che precisa come il Garante si è «rivolto a Rai, Rti, Sky e Telecom per avere informazioni». Nella lettera – prosegue la nota del Codacons – si legge che, «nell’ambito di un’istruttoria preliminare, si invitano gli editori a voler specificare se hanno diffuso i dati concernenti le indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi e, in caso affermativo, a far pervenire, entro il 4 novembre le proprie osservazioni. «Siamo contenti – commenta il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli – che il Garante abbia deciso di approfondire la questione, anche rispetto alla diffusione di particolari sulla vicenda ritenuti eccedenti. Ci domandiamo, infatti, se era indispensabile rendere noti alcuni dettagli, superflui ai fini dell’indagine ma raccapriccianti. Il quesito principale, comunque, resta il seguente: chi ha dato alla stampa le registrazioni audio degli interrogatori». «Ora – conclude Donzelli – attendiamo anche un’ispezione da parte del Ministro Alfano, a cui stava tanto a cuore l’approvazione della cosiddetta legge bavaglio sulle intercettazioni e sull’informazione».

 
 
 

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