Autovelox, svolta contro gli abusi
-
fonte:
- Corriere della Sera
Sta tutto in una direttiva fresca fresca del ministro Maroni il colpo di cancellino sull’uso, e l’abuso, degli autovelox. Mai più pattuglie in agguato, nascoste nei cespugli e pronte a colpire alle spalle, mai più macchine civetta «in abiti civili» che multano l’ignaro conducente, mai più aziende private che vendono al Comune macchinette «chiavi in mano »: apparecchio, appostamento, scatto delle foto e persino verbale a carico della ditta appaltatrice, con la polizia che si limita a metterci una firma. È finita l’epoca dell’autovelox selvaggio, usato per rimpinguare le casse dei Comuni (vedi la provincia di Arezzo con il prefetto Montanaro che è dovuto intervenire per frenare gli abusi) o per operare truffe ai danni degli automobilisti, come è accaduto nel Casertano, dove le ditte appaltatrici «truccavano» le macchinette d’accordo con sindaci, assessori e comandanti delle polizie municipali. Punto primo: d’ora in poi montaggio, posizionamento, foto e multa sono di competenza esclusiva degli agenti di polizia. «La direttiva fa chiarezza dice il capo della Stradale Roberto Sgalla . Si regolano e si specificano le norme esistenti, eliminando le zone d’ombra. Il cittadino sarà più tutelato ma avrà anche meno alibi». «Si è rimesso al centro il vero obiettivo che è abbattere l’incidentalità aggiunge il direttore della II Divisione della Polizia stradale Antonio Forte . E infatti la direttiva dà ai prefetti compiti di coordinamento e monitoraggio di tutta l’attività di controllo. Si dovranno aumentare i controlli di notte, il sabato sera, per prevenire gli incidenti dei giovani, si dovranno preferire le strade dove si registra un alto numero di incidenti, invece di privilegiare orari diurni in aree poco rischiose». Punto secondo: l’automobilista deve sapere dove stanno le macchinette scatta-foto. L’elenco completo dei Tutor e degli autovelox fissi e mobili della Stradale è pubblicato sul sito del ministero ma gli altri? «La segnalazione d’ora in poi sarà necessaria continua Forte . Altrimenti ci si espone al rischio di una valanga di ricorsi. L’apparecchio dev’essere non solo segnalato almeno 400 metri prima ma ci dovrà essere sempre una pattuglia, ben visibile. Se vengono usate le auto civetta, accanto dovrà essere posto un cartello con il simbolo della polizia che fa il controllo. Oppure un lampeggiante acceso sull’auto». Altro punto è la tutela della riservatezza. Solo il proprietario dell’auto potrà vedere le foto scattate, negli uffici della polizia, e si ribadisce il divieto di foto frontali per tutelare il passeggero anteriore. Soddisfatte le associazioni dei consumatori, dall’Adoc al Codacons a Telefono blu. Plaude anche il presidente del– l’Asaps, l’associazione amici della polizia stradale, Giordano Biserni: «Questa circolare cancella le 12 direttive sulla materia esistenti fino ad oggi e chiarisce ogni punto». E i sindaci? Mauro Guerra, presidente della Consulta dei piccoli Comuni, quelli più accusati di usare l’autovelox per battere cassa, vicesindaco di Tremezzo (Como) dopo due mandati da primo cittadino, dice: «Noi abbiamo sempre usato le pattuglie accanto agli autovelox. In ogni caso, regolamentiamo pure l’uso delle macchinette, limitiamo gli eccessi, c’è però un problema enorme che resta irrisolto: senza Ici sulla prima casa e con i continui tagli ai trasferimenti, come campano i piccoli Comuni? Come paghiamo i servizi che per noi sono più costosi, in proporzione, che nelle grandi città?»
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- TRASPORTI
-
Tags: adoc, appalto, Asaps, autovelox, carlo alberto presicci, como, controllo, desenzano, direttiva, educazione stradale, giordano biserni, maroni, mauro guerra, Ministero dell’Interno, polizia stradale, prefettura, prevenzione, private, repressione, Segnaletica, semavelox, sgalla, sindaco, telefono blu, tremezzo, vigili urbani