Autotrasporto, Catricalà boccia le tariffe minime
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fonte:
- Giornale di Brescia
ROMAIl presidente dell’ Antitrust Antonio Catricalà bacchetta le «contraddizioni» del governo su tariffe minime e concorrenza. Terreno su cui si è aperta una breccia con il sì del Consiglio dei ministri al decreto che vara misure per l’ autotrasporto, tra cui il ripristino di tariffe minime anche per i contratti scritti. Che erano state cancellate nel 1996. «Ora c’ è il rischio che altre categorie chiedano lo stesso privilegio, ai danni della concorrenza e dei consumatori», avverte il presidente dell’ Antitrust. L’ Autorità per la Concorrenza si era mossa in anticipo segnalando a Parlamento e Governo il rischio di introdurre «restrizioni concorrenziali finalizzate unicamente alla protezione dei livelli di reddito dei vettori». E dopo il via libera del Cdm è arrivata la reazione di Catricalà, che ha invitato il Parlamento a bocciare il decreto. «L’ Antitrust auspica che il Parlamento non ratifichi» quel testo: «Dopo avere annunciato una politica di liberalizzazioni il Governo, contraddicendosi, ha varato un decreto legge sull’ autotrasporto che nella sostanza ripristina tariffe minime inderogabili, senza tenere conto delle ragioni del mercato», dice il presidente dell’ Antitrust. Diversa la posizione del Governo. Le misure varate per il settore, non solo le tariffe minime ma un pacchetto più ampio, sono utili – ha spiegato Palazzo Chigi – per «tutela degli addetti e sicurezza della circolazione», e «per rendere più competitivo il settore» colpito da crisi economica e aumento del gasolio. Mentre Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto giudica «inesatte, assurde» le valutazioni dell’ Antitrust, perché si tratterebbe di «parametri minimi dei costi della sicurezza» e non di prezzi o tariffe minime. Le misure varate dal governo, erano state escluse dal maxiemendamento alla manovra economica, circostanza che ha spinto gli autotrasportatori Unatras a preannunciare un fermo dei Tir, e sono poi state inserite in un provvedimento d’ urgenza del ministro Matteoli. Anche per Confindustria è «un precedente grave che apre il fianco ad altre rivendicazioni corporative». Sono norme «anticoncorrenziali», «il decreto non venga convertito in legge», dicono gli industriali. No anche dei consumatori: «Il governo cede alla lobby degli autotrasportatori», dice il Codacons.
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