AUTOSTRADA ROMA-LATINA: IL CODACONS CHIEDE CHIARIMENTI ALLA CORTE DEI CONTI
Il Codacons ha presentato oggi un esposto alla Corte dei Conti relativo all’Autostrada Roma-Latina, i cui fondi sono stati sbloccati pochi giorni fa dal Cipe.
Il progetto definitivo dell’arteria ha ottenuto uno stanziamento pari a 468 milioni di euro; ulteriori risorse per la costruzione dell’autostrada, pari a 711 milioni di euro, saranno stanziate dal Governo nell’ambito del Piano programmatico per le infrastrutture 2011-2013.
Dietro però agli entusiasmi che l’approvazione del CIPE ha suscitato, si nascondono altri aspetti che aprono diversi gravi scenari, come evidenziato oggi dal Corriere della Sera. In particolare sulla costruzione dell’Autostrada Roma-Latina peserebbero due richieste di danni per un ammontare complessivo di 860 milioni di euro e un’indagine della procura della Corte dei Conti per "illeciti fonte di danno erariale".
Tutto nasce dalla joint venture mista chiamata l’Arcea Lazio Spa, partecipata dalla Regione al 51%, che doveva progettare e realizzare la nuova autostrada. Soci di minoranza erano Autostrade Spa, Mps e il Consorzio 2050. Dopo una procedura d’infrazione avviata dall’Ue, la Regione, nel 2006, dovette cambiare in corsa, affidando la fase esecutiva alla nuova società "Autostrade per il Lazio".
In seguito a questa vicenda, il Consorzio 2050 ha avviato un arbitrato chiedendo alla Regione un risarcimento da 675 milioni di euro; Autostrade si è accodata per la cifra più modesta di 185 milioni di euro.
La Corte dei Conti – spiega il Codacons – dovrà ora accertare non solo se i 468 milioni di euro sbloccati dal CIPE saranno effettivamente impiegati per la realizzazione dell’opera, e quindi non per far fronte ai risarcimenti pendenti in Regione, ma anche la presenza di eventuali illeciti che possano rappresentare uno spreco di denaro pubblico a danno della collettività.
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