25 Gennaio 2009

“Autostrada, prima l’informazione” I motivi del maxi-ricorso del Codacons contro la Roma-Livorno

Incontro a Tarquinia con cittadini, imprese e agricoltori. Critiche dettagliate a governo ed enti locali

 La battaglia contro l’autostrada tirrenica non si disputerà nelle piazze dei paesi coinvolti, ma nelle aule di tribunale. Almeno per il momento.  L’associazione di cittadini e consumatori Codacons, al gran completo ieri mattina a Tarquinia, spara a zero su governo centrale e istituzioni locali, ed insieme ai comitati di coordinamento dei cittadini impugna al Tar del Lazio la delibera del Cipe, della Regione e del Comune di Tarquinia che approva la realizzazione dei lavori. Ad ascoltare gli avvocati Rienzi, Tabano e  Massinella nella sala Sacchetti dell’associazione Arte e storia c’erano oltre un centinaio di persone, in rappresentanza degli imprenditori agricoli, commerciali e turistici della cittadina tirrenica ed i portavoce dei comitati dei cittadini. Per l’avvocato Carlo Rienzi si tratta del più grande ricorso al Tar mai proposto, con oltre un milione di soggetti (cittadini, aziende agricole, artigianali e industriali) che si organizzano per bloccare l’autostrada.  «Il nostro – ha spiegato il presidente del Codacons – non è un no aprioristico, il nostro è un impegno per la legalità e per la difesa di un territorio che qualcuno ha intenzione di distruggere». Sul fronte prettamente tecnico si parla di violazione di norme quali «il diritto a una esatta informazione, la valutazione di impatto ambientale, la verifica tecnica del tracciato in considerazione di modalità alternative».  Secondo il Codacons l’iter procedurale attuato lederebbe le norme della legislazione comunitaria e della Carta dei diritti fondamentali incorporata nel Trattato costituzionale europeo relativo al diritto all’informazione.  Ed è su questo punto che Rienzi ribatte: «I cittadini che abitano nelle zone interessate ai lavori non hanno ricevuto alcuna informazione», rincarando le critiche nei confronti degli enti locali, «ai quali – continua l’avvocato – il Codacons è costretto di fatto a sostituirsi facendo esattamente quello che avrebbero dovuto fare loro, ossia dare informazioni». Informazioni già disponibili sul sito dell’associazione dei consumatori, dove sarà anche possibile aderire all’iniziativa promossa. Ancora più duro Luigi Daga, che parla di «logica del malaffare», puntando il dito contro il ministro Matteoli, il governatore Marrazzo e i sindaci, definiti «oltremodo obbedienti». Per tutti i presenti – c’erano tra gli altri Enrico Benedetti, Emidio Palombi (presidente del consorzio di bonifica) e Gianfederico Angelotti (presidente della cooperativa agricola Pantano) – l’autostrada è di fatto un’opera inutile e costosissima, rispetto alla quale sarebbe molto più ragionevole ed economico mettere in sicurezza ed ampliare l’Aurelia. Senza considerare poi, come rimarcato dal consigliere comunale di minoranza Sergio Benedetti (nessuno della maggioranza era presente), le abitazioni che sarebbe necessario abbattere oltre agli appezzamenti di terra tolti agli agricoltori.
 

 
 
 
 

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