25 Luglio 2024

AUTO, SCANDALO AIRBAG CITROEN: IL 13 SETTEMBRE IL TRIBUNALE DI TORINO DECIDERA` SULLA RICHIESTE DI SOSTITUZIONE IMMEDIATA DEGLI AIRBAG DIFETTOSI

 

 

Il prossimo 13 settembre il Tribunale di Torino, Sezione I Civile, deciderà sulle richieste presentate dal Codacons, che ha agito con una azione inibitoria di classe contro Psa Italia Spa, la società che incorpora il marchio automobilistico Citroen, per il grave caso della campagna di richiamo sulle auto C3 e DS3 legata a difetti sui sistemi di gonfiaggio degli airbag prodotti dalla società Takata e installati sulle vetture.
Con l’azione giudiziaria il Codacons ha chiesto al Tribunale di ottenere il completamento immediato della campagna di richiamo di tutte la autovetture Citroen C3 e DS Automobiles DS3 con il richiamo immediato dell’autovettura o, in alternativa, la sostituzione dell’autovettura di proprietà del cliente anche con un’altra vettura similare di altro marchio o costruttore, comunicandogli dove recarsi nei pressi del proprio comune di domicilio per il ritiro della stessa.
Come noto migliaia di automobilisti in tutta Italia hanno ricevuto comunicazioni in cui la società chiede di sospendere l’utilizzo delle auto in quanto “Le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’Airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte.”
Gli interventi di cui deve farsi carico la casa automobilistica stanno tuttavia richiedono mesi di attesa a causa della carenza dei pezzi di ricambio, come segnalato dai consumatori che hanno contattato le carrozzerie convenzionate con Citroen.
Inoltre molti consumatori proprietari delle autovetture in questione hanno altresì segnalato di non aver ricevuto alcuna lettera e di aver appreso solamente dalla diffusione delle notizie stampa di tale campagna di richiamo.
“Si tratta di una violazione di diritti costituzionalmente garanti che vede migliaia di automobilisti italiani costretti a non utilizzare la propria autovettura, e a subire un’inaccettabile limitazione alla libertà di circolazione o un rischio per la salute – spiega il presidente Carlo Rienzi – La mancata completa sostituzione/riparazione dà inoltre luogo all’esposizione ad un grave pregiudizio economico per i consumatori nonché al rischio di lesioni gravi e/o morte per coloro che non hanno ancora ricevuto la comunicazione di richiamo. La salute e la sicurezza degli utenti non può subire i tempi non certi dell’attuale campagna di richiamo.”
Per tali motivi il Codacons con il deposito del ricorso ha chiesto la cessazione della condotta contestata nonché una penale di 20mila euro per ogni giorno di ritardo nell’ottemperanza dell’ordine di completare il richiamo delle autovetture.

 

 

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