Auto in frenata. Benzina, riforma vicina
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fonte:
- Avvenire
DA M ILANO
O rmai dovremmo esserci: dopo otto mesi di studi e incontri con petrolieri, benzinai e rappresentanti dei consumatori i tecnici del ministero dello Sviluppo economico dovrebbero ormai essere riusciti a stendere un bozza di riforma per il sistema dei carburanti. Le dichiarazioni degli ultimi giorni lo confermano, anche se sui tempi i responsabili mantengono una certa vaghezza. La riforma sarà pronta «in tempi ragionevoli» ha promesso mercoledì il ministro Claudio Scajola, «siamo arrivati a proposte condivise» ha confermato Stefano Saglia, il sottosegretario incaricato di gestire le trattative. L’obiettivo è quello di ridurre lo ‘stacco’ con l’Europa, quei 2-4 centesimi al litro (tasse escluse) che separano il prezzo della benzina italiana da quello della media della zona euro. Sarà una riforma basata sulle «liberalizzazioni» promette Saglia, che sembra puntare soprattutto sull’ampliamento della rete di distributori fai-da-te. Un altro elemento che certamente farà parte della riforma sarà l’obbligo di aggiornare i listini una volta a settimana, non più quotidianamente. Una volta che il documento di riforma sarà pronta, aggiunge Saglia, il governo potrebbe cercare di farne accelerare la messa in pratica con un «decreto legge», che prima però dovrà passare dal dibattito con i governatori delle Regioni, che hanno competenze sulla distribuzione dei carburanti.
Se della riforma del sistema si parla tanto è perché i prezzi di benzina e gasolio restano alti. Ieri nessuna compagnia si è mossa per correggere il listino dei prezzi consigliati, la verde resta tra gli 1,407 e gli 1,419 euro al litro, il gasolio tra gli 1,232 e gli 1,249 euro. Le proposte per fermare i rincari abbondano. Ieri il Codacons chiedeva di eliminare i millesimi dalle indicazioni di prezzo, «così da aumentare la concorrenza e la trasparenza in favore dei consumatori». Mentre l’Unione nazionale dei consumatori propone una «liberalizzazione totale del settore». Anche i sindacati si muovono. Raffaele Bonanni parla di «stangata inaccettabile» rilancia la sterilizzazione dell’Iva, un meccanismo che abbassa l’accisa oltre un certo livello di prezzo per ridurre il peso della componente fiscale sul costo del carburante. Sperimentata già da due governi (nel 2000 e nel 2008), la sterilizzazione dell’Iva in passato ha consentito risparmi medi pari a 2 centesimi al litro.
Mentre il mercato dei carburanti è in fibrillazione, quello dell’auto chiude marzo con un balzo in avanti del 19,6% che, secondo tutti gli osservatori, assomiglia al canto del cigno. «Le immatricolazioni di marzo sono state spinte dagli ultimi incentivi» conferma Gian Primo Quagliano, del Centro studi Promotor. Marzo era infatti l’ultimo mese per immatricolare le vetture comprate con i bonus pubblici entro la fine di dicembre 2009. Le compagnie sono in allarme. L’Unrae, che associa le case estere, denuncia un crollo degli ordini del 35% per il mese scorso: con sole 182mila nuove vetture ordinate quello che si è appena chiuso è stato «il marzo peggiore degli ultimi 12 anni». Mentre l’associazione dei concessionari, Federaicpa, disegna uno scenario cupo: «Il nostro comparto precipiterà in un baratro, perderemo 15mila occupati su 200mila». In questo contesto Fiat ha immatricolato a marzo 80.575 auto (+14,8%), con una leggera discesa della quota di mercato dal 32,58 al 31,27%.
Il governo prepara le nuove regole per i distributori, intanto i prezzi restano alti Gli ultimi incentivi spingono il mercato delle quattro ruote ma gli ordini crollano del 35%
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