21 Novembre 2011

Auto Blu, il Siar commenta le richieste del Codacons accolte dal Tar Lazio    

Auto Blu, il Siar commenta le richieste del Codacons accolte dal Tar Lazio
 
 

NAPOLI – Gli autisti di rappresentanza, alla guida delle meglio note auto blu, non trovano la giusta collocazione e rispetto per il servizio da essi prestato. L’ennesima batosta proviene dalla decisione della prima sezione del Tar del Lazio che con un’ordinanza ha accolto le richieste del Codacons. In particolare, l’associazione di consumatori si è rivolta al tribunale amministrativo per contestare un provvedimento ritenuto "illogico e incoerente" in merito alla gestione del servizio. La Presidenza del Consiglio dei ministri dovrà, entro sessanta giorni, riesaminare il decreto con il quale ha escluso le amministrazioni locali dall’applicazione della regolamentazione che prevede tagli sull’utilizzo delle ‘auto blu’. Mentre "il decreto presidenziale del 3 agosto – ha sostenuto il Codacons – operando un’arbitraria limitazione, ha escluso dalla sua applicazione il parco auto detenuto dalle amministrazioni locali, regionali e dagli organi costituzionali".
A tal proposito Ernesto Gentilcore, referente nazionale del sindacato Siar (Sindacato Automobilisti di Rappresentanza), ha detto: “Vorrei rendere noto al giudice che ha emanato questa sentenza che da quando ha avuto inizio la battaglia delle auto blu sui media, le nostre aziende stanno pagando fior di milioni di euro di affitti, in quanto non tutte le amministrazioni hanno le auto di proprietà, molte vengono fittate presso le varie aziende che fanno leasing. Al presidente di Codacons ricordo, invece, che tutte le spese affrontate per il nostro servizio le stanno pagando i cittadini comuni, oltretutto noi autisti siamo stati destinati ad altri incarichi ma comunque siamo ancora di ruolo e ci devono dare lo stipendio. Non c’è nessun risparmio al momento, anzi i costi aumentano, i nostri politici si affidano alle tariffe dell’Aci che si fanno rimborsare dalle amministrazioni di competenza. Intanto la nostra categoria, che ora viene umilmente schiacciata, ha dato davvero tanto ai nostri amici politici ed in alcuni casi ha dato anche la vita. Vi garantisco che i costi della politica non siamo noi! Ci dispiace che lo Stato ci stia trattando in questo modo alla stregua dei delinquenti. In realtà questo ricorso lo avremmo dovuto fare noi ma non era compito nostro bensì delle amministrazioni superando il concetto di risparmi della finanza pubblica. In questo modo – conclude Ernesto Gentilcore – si determina un rallentamento dell’attività amministrativa, non mettendo in condizione di poter lavorare efficientemente chi ha incarichi di vertice nelle amministrazioni pubbliche. In poche parole si lede il principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione e i criteri di economicità ed efficienza”.
 

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