3 Ottobre 2013

Aumento dell’ Iva, l’ ira dei commercianti

Aumento dell’ Iva, l’ ira dei commercianti

Da ilcentro.it

TERAMO. Mazzata. Frustata. Sono due dei termini più usati dai commercianti teramani per descrivere l’ impatto che l’ aumento dell’ Iva dal 21% al 22% avrà sui consumi e sul futuro stesso di negozi e attività produttive. L’ aumento è scattato ieri dopo molte incertezze e tentennamenti sull’ applicazione del provvedimento, ma è già facile prevedere la conseguente lievitazione dei prezzi che dovrebbe aggirarsi intorno al 3/4% nonostante gli appelli di chi, come il Codacons Abruzzo, ha chiesto di bloccarli e non applicare la maggiore aliquota fino al prossimo 31 dicembre. “La cosa assurda è che fino a ieri (lunedì, ndc ) non avevamo ancora alcuna certezza sull’ aumento”, spiega Daniele Erasmi , presidente provinciale di Confesercenti, “è questa la prima cosa che dobbiamo lamentare, c’ è bisogno di un minimo di preavviso per organizzarsi e in ogni caso anche questa misura continuerà ad apportare danni al settore”. Secondo Erasmi sarà inevitabile un aumento dei prezzi al dettaglio. “La grande distribuzione ha gli strumenti per adeguarsi subito”, continua, “mentre le piccole e medie attività lo faranno nei prossimi giorni e ce ne accorgeremo piano piano. E’ chiaro che se per noi commercianti c’ è stato un rincaro nell’ acquisto del 2% negli ultimi sei mesi, ci sarà anche un rincaro nella vendita, almeno del 3/4%, purtroppo così facendo si avrà una ripercussione sui consumi ma anche sulla tenuta stessa delle attività che vedranno lievitare alcuni costi di base. E questa non è una buona cosa, soprattutto a pochi mesi dal Natale”. Ad aumentare le difficoltà dei commercianti oltre all’ aumento dell’ Iva ci sarebbero anche le imposte comunali. “Grande difficoltà ci viene segnalata anche rispetto al pagamento della Tares che molti Comuni stanno decidendo di alzare al livello massimo”, conclude Erasmi, “stiamo cercando per questo una interlocuzione con i Comuni con i quali cercheremo di trattare anche per quanto riguarda i costi dell’ occupazione del suolo o delle insegne luminose”. Concorde sul fatto che l’ aumento dell’ Iva sia una ulteriore stangata per i consumi è anche il presidente provinciale e regionale di Confcommercio Giandomenico Di Sante . “E’ una frustata e alimenta il pessimismo e la sfiducia”, spiega, “è un accanimento grave anche per le modalità che hanno accompagnato questo provvedimento, sappiamo che l’ aumento era inevitabile ma noi ce lo aspettavamo in un contesto più generale di revisione della fiscalità e di riduzione della tassazione accompagnata dalla riduzione degli sprechi, invece così non è stato e dobbiamo prendere atto dell’ irresponsabilità di alcuni (il riferimento è alla crisi di governo, ndc )”. Infine dal presidente di Confcommercio arriva un appello accorato ai commercianti che secondo Di Sante “non devono scoraggiarsi. Non ci possiamo scoraggiare, dobbiamo reagire a questa mazzata psicologica, faremo come sempre la nostra parte”. Barbara Gambacorta ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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