Aule chiuse per decisione dei sindaci il Codacons li attacca: atti illegittimi
- fonte:
- Il Mattino
LO SCONTRO In questa terza riapertura delle scuole irpine alle lezioni in presenza, sotto i riflettori ci finiscono i sindaci e i criteri utilizzati per decidere se prolungare o meno la didattica a distanza. Il decreto legge del Consiglio dei Ministri voluto dal premier Mario Draghi è molto più stringente dei precedenti, escludendo i governatori delle Regioni dal poter adottare dispositivi diversi tranne in casi eccezionali, derogando ai primi cittadini la scelta, quali prime autorità sanitarie sui loro territori, solo in presenza di focolai e rischio estremamente elevato di diffusione del Covid- tra gli studenti. Anche in queste situazioni, però, i provvedimenti sono comunque presi soltanto dopo aver sentito le Asl. Rispetto a questi criteri e alla loro applicazione, però, il Codacons Campania non ci sta e, nell’esprimere la grande gioia per il nuovo inizio delle attività scolastiche, afferma che “qualche sindaco con ordinanze che presentano diversi profili di illegittimità ha chiuso le scuole nel proprio comune. Ragion per cui si procederà a comunicare l’accaduto alle Prefetture e Procure competenti”. Nella nota, inoltre, sottolinea l’associazione sindacale come ci si trovi di fronte a “veri e propri reati come l’interruzione di servizio pubblico”. Un rilievo molto forte che non ha mancato di suscitare commenti. Tra gli altri, dire la sua su questa posizione è il segretario provinciale della Uil Scuola, Tonino D’Oria “Se il Codacons ritiene che ci siano elementi di illegittimità li denunci pure. A me personalmente, sembra che si stia facendo solo una gran confusione. Chi meglio di un sindaco conosce la situazione epidemiologica del suo paese e si assume la responsabilità delle sue scelte? In questa fase di estrema difficoltà a nessuno giova creare cortocircuiti. Dunque, se ci sono motivi di preoccupazione ben venga anche la prudenza nell’interesse di tutelare la salute di tutti”. D’Oria è molto netto sulla questione, d’altra parte considera il rientro tra i banchi una novità positiva ma da guardare con estrema cautela. “È un primo segnale di un ritorno alla normalità – afferma non sappiamo ancora se possiamo consentirci la riapertura delle scuole. I vaccini al personale scolastico sono quasi completati ma per le altre categorie siamo all’inizio Speriamo di non dover chiudere i plessi dopo un breve periodo. Del resto, voler riprendere a tutti i costi la didattica in presenza a un mese e mezzo dalla fine dell’anno scolastico e con i contagi in aumento non serve a molto. Voglio ricordare che anche in Dad, studenti e insegnanti, stanno lavorando sodo e non hanno nulla da recuperare”. La nota del Codacons Campania, per l’Irpinia evidentemente relativa ad alcuni dei circa 20 sindaci che hanno prolungato la didattica a distanza, male si coniuga con il comunicato del Codacons Campania Onlus che per il comune di Sturno, al contrario, chiede al primo cittadino di chiudere le scuole. “Alla luce dell’attuale situazione epidemiologica, destinata molto probabilmente a salire nei prossimi giorni – si legge in una missiva inviata a Vito Di Leo – è opportuno disporre con immediatezza la sospensione delle attività educative e didattiche in presenza…”. In questo caso, quindi, per il sindacato nessuna interruzione osì anche da parte dell’organizzazione dei consumatori, una diversa interpretazione in base ai casi e ai dati. Proprio ciò che esclude la normativa attualmente in vigore che prevede il parere degli uffici preposti e dell’Asl di Avellino a supporto delle decisioni sulla chiusura delle scuole. Nella fattispecie, spingere in questo senso nel comune ufitano è una larga fetta di genitori preoccupati per i contagi. tarda sera il sindaco ha deciso di chiudere le scuole.
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