Assicurazioni e benzina, l’italiano non ci guadagna
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fonte:
- Corriere dello sport
Continua il calo dei premi dell’Rc auto in Italia e si riduce la forbice fra Nord e Sud. Secondo l’ultimo bollettino Ivass nel primo trimestre dell’annoanno, il prezzo medio e ettivo è calato a 367 euro (-6,33% anno su anno) proseguendo l’andamento in corso da diversi anni che ha visto, nel 2020, scendere per la prima volta sotto la soglia dei 400 euro. Ma per i consumatori del Codacons e dell’Unc non basta, visto il forte calo della mobilità e quindi degli incidenti a causa del lockdown imposto dalla pandemia Covid. Per le associazioni il taglio da parte delle compagnie assicurative doveva essere ben più consistente.Si vedrà, nella presentazione della relazione sull’anno 2020 prevista per l’1 luglio, cosa dirà al riguardo il presidente Ivass, Luigi Federico Signorini. E anche se i “prezzi risultano fortemente di erenziati tra le province”, come avvisa l’IvassIvass, si fa meno profondo il solco che divide tradizionalmente il Nord e il Sud Italia in materia di prezzi. Dalle tabelle del bollettino il di erenziale di premio tra Napoli e Aosta è di di 211 euro, in calo del 5% su base annua. Nei primi tre mesi dell’anno il premio medio (367 euro nella media nazionale) si è ridotto in maniera più accentuata al Centro-Sud (ad esempio: Catanzaro ?9,11%; Roma -8,44%; Prato -8,33%; Crotone e Taranto -8,11%); anche in alcune aree del Nord si osservano riduzioni di prezzo significative (Milano ?7,88%; Bologna -7,33%). C’è poi l’e etto della scatola nera a ra reddare un po’ i prezzi. Poco più del 22% delle polizze stipulate nel primo trimestre del 2021 prevede una clausola con riduzione del premio legata alla sua presenza. L ‘autorità di vigilanza sottolinea come il tasso di penetrazione della scatola nera vari dal 4,66% di Bolzano al 67,33% di Caserta. Per una teorica e, per quanto, limitata riduzione delle spese, risponde un’aumento consistente delle stesse. Secondo il Codacons, infatti, l’aumento dei prezzi dell’1,33% registrato a maggio dai dati definitivi dell’Istat significa un aggravio di spesa, considerata la totalità dei consumi delle famiglie del periodo pre-Covid, pari a 399 euro per la famiglia “tipo”, e di 519 euro per un nucleo con ue figli. Per il Codacons, la fiammata è trainata dalla benzina. «Da due anni e mezzo l’inflazione non raggiungeva certi livelli, ma sulla forte ripresa dei prezzi al dettaglio pesa come un macigno la corsa dei beni energetici con i carburanti che alla pompa costano il 16% in più rispetto allo scorso anno – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Non a caso il comparto trasporti segna a maggio una crescita record del 4,88%, che si traduce in una maggiore spesa solo per gli spostamenti pari in media a 166 euro annui per la famiglia “tipo” e a 259 euro per un nucleo con due figli. Una ripresa dei prezzi a cui però, non fa da contraltare una crescita dei consumi da parte delle famiglie, che nei primi mesi del 2021 sono rimasti al palo, e che rischia di danneggiare i consumatori impoverendo i nuclei meno abbienti». Nmeri preoccupanti che rimbalzano anche nelle aule del Parlamento dove in questi giorni stanno fioccando le richieste bipartisan per gli emendamenti al Decreto Sostegni bis per il ritorno degli incentivi auto, esauriti – per le vetture ibride, a benzina e Diesel meno inquinanti – lo scorso aprile. Nella maggioranza Pd, Lega, Iv e FI, e all’opposizione FdII, chiedono di rifinanziare l’ecobonus con risorse tra i 400 e i 500 milioni. La Lega chiede anche agevolazioni per il rinnovo degli autobus privati e contributi per l’installazione di impianti a metano (900 euro)o a Gpl (600 euro) sulle euro 4 e euro 5 a benzina e gasolio. Dello stesso avviso anche Andrea Caso del M5s5s, mentre Iv propone solo il contributo per il metano.
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