Aspi nel mirino dell’Antitrust
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fonte:
- Milanofinanza.it
I pedaggi di Aspi finiscono nel mirino dell’Antitrust, che ieri ha avviato un procedimento di inottemperanza contro Autostrade per l’Italia. Secondo l’autoritàautorità, l’operatore non avrebbe adeguato le tariffe delle tratte con notevoli problemi di viabilità. Già lo scorso marzo il Garante della concorrenza e del mercato aveva estratto il cartellino giallo, comminando una multa di 5 milioni di euro per pratica commerciale scorretta. In alcune tratte della rete autostradale italiana, tra cui Napoli/Canosa (A/16), Bologna/Taranto (A/14) e Genova Voltri-Gravellona Toce (A/26), si sono registrate importanti riduzioni delle corsie di marcia e specifiche limitazioni della velocità massima consentita,«con conseguente notevole disagio non solo per i consumatori ma anche per gli autotrasportatori, in termini di code, rallentamenti e significativo aumento dei tempi di percorrenza». Di conseguenza, l’Agcm aveva richiesto ad Autostrade di ridurre il pedaggio. Obbligo a cui la società guidata da Roberto Tomasi non avrebbe adempiuto. Nella relazione di ottemperanza, si legge nel provvedimento, «Aspi non ha indicato, né risulta agli atti, alcuna misura che contempli una riduzione e/o una procedura che preveda l’attivazione tempestiva di meccanismi di riduzione del pedaggio». Dal canto suo, però, l’operatore autostradale ha replicato di aver attivato le riduzioni e gli azzeramenti dei pedaggi già nel 2020. Stando alla versione di Autostrade, le misure avrebbero impattato sul fatturato per 77 milioni nel periodo 2020-2021. «In tali tratte rientrano, peraltro, proprio quelle segnalate a suo tempo dall’Antitrust,il cui procedimento riguarda eventi non attuali, ma avvenuti tra dicembre 2019 e gennaio 2020», ha spiegato la società. Nella replica ai provvedimenti dell’autoritàautorità, Aspi ha anche invocato la sentenza del Tar del Lazio emessa lo scorso 24 giugno. Con un’ordinanza formale, infatti,i giudici amministrativi hanno ritenuto che le ottemperanze siano state stabilite in modo tale da renderne impossibile l’adempimento, in particolare per quanto riguarda i criteri per stabilire le agevolazioni. Per quanto riguarda i ristori e i rimborsi, Autostrade attende un confronto con il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, in quanto tali iniziative «non potrebbero essere autonomamente assunte dalla società». Tuttavia, secondo l’Antitrust nel corso del procedimento sono state adottate «volontariamente»e prospettate per il futuro misure in tal senso. A questo proposito, a marzo l’Agcm ha denunciato che «le modalità adottate da Aspi per procedere al rimborso del pedaggio, nelle rare ipotesi in cui è stato previsto in relazione ai disagi registrati, come è avvenuto per l’A/14» si sono dimostrate «omissive, inadeguate e intempestive, essendo assolutamente insufficienti quanto al modo di diffusione, consistente unicamente nella pubblicazione su alcune sezioni del sito web aziendale». In seguito all’apertura della procedura dell’Antitrust, il Codacons ha chiesto al concessionario di «avviare subito il cashback dei pedaggi in favore degli automobilisti», in vista del periodo estivo e delle partenze degli italiani. Per l’associazione, «è indispensabile prevedere su-bito un rimborso automatico delle tariffe nei casi in cui l’automobilista subisca rallentamenti, ritardi o disagi legati alla presenza di cantieri e lavori lungo la rete autostradale».Al momento, Aspi sta formalizzando con il ministero l’attivazione del meccanismo, che attende soltanto gli ultimi passaggi amministrativi.
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