11 Maggio 1999

“ASCENSORE PER L’INFERNO”:

“ASCENSORE PER L’INFERNO”:
RICERCATORE RELEGATO NELLA SALA AUTOPSIE DAL PRIMARIO IN SEGUITO A DENUNCIA DI ERRORI DIAGNOSTICI SU MALATI DI TUMORE CONDANNATO IL PRIMARIO DELLA CATTOLICA ARNALDO CAPELLI PER ABUSO D’UFFICIO AD UN ANNO DI RECLUSIONE ED INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI

IL CODACONS CHIEDE AL POLICLINICO GEMELLI E AL RETTORE DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA LA SOSPENSIONE DEL PROFESSORE DA TUTTI GLI INCARICHI

Il Tribunale Penale di Roma, Sezione II, presieduta dal Dott.Cavallo, ha emesso una sentenza di condanna per abuso d’ufficio nei confronti del Professor Arnaldo Capelli, Direttore dell’Istituto di Anatomia Patologica del Policlinico Gemelli.
Come si ricorderà, quest’ultimo era stato oggetto di denunce da parte di un ricercatore dello stesso Istituto, il ricercatore Dott.Giulio Bigotti, che aveva segnalato numerose diagnosi errate del Primario su malati di tumore. Per una di queste il Primario era stato condannato sia in primo che in secondo grado per omicidio colposo ai danni di una bambina di nove anni, per tale caso è imminente la decisione della Corte di Cassazione che si pronuncerà il 21 maggio p.v.
Per tutta risposta il Primario aveva relegato il Dott.Bigotti nella sala autopsie, escludendolo dall’attività assistenziale ed impedendogli lo svolgimento di qualsiasi attività di ricerca. Il tribunale ha anche liquidato al Dott.Bigotti, assistito dagli avvocati Tina Lagostena Bassi e Michele Lioi, una provvisionale di 100 milioni. Sono stati invece assolti “poiché il fatto non costituisce reato” gli aiuti che avevano eseguito gli illegittimi ordini del primario.

Il Codacons già alcuni anni fà aveva fatto denuncia e chiesto alla Regione Lazio di disdettare la convenzione del servizio sanitario nazionale con l’Istituto di Anatomia Patologica del Gemelli e al Consiglio di Amministrazione dell’Università Cattolica di adibire il Prof.Capelli ad altre mansioni vista la considerevole mole di processi in corso a suo carico per errori diagnostici e, soprattutto, la condanna in grado di appello per l’omicidio colposo della bambina, alla luce della pronuncia della Corte di Cassazione su un altro drammatico caso di malasanità che riguardava la diagnosi errata su un paziente, Remigio F. morto poi perché affetto da un tumore. La Cassazione aveva stabilito che: “Quando si deve valutare l’errore diagnostico, e la gravità del quadro clinico è agevolmente riconoscibile, il sanitario è responsabile per colpevole imperizia e deve essere condannato a risarcire i danni”.
Ora il Codacons ribadisce le richieste già avanzate in passato al Rettore dell’Università Cattolica e al Policlinico Gemelli ovvero di sospendere da tutti gli incarichi il Prof. Arnaldo Capelli.

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