Arsenico nell’ acqua, la procura avvia inchiesta. I residenti presentano esposto
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fonte:
- Repubblica.it
Arsenico nell’ acqua nei municipi XIV e XV a Roma e la procura avvia un’ inchiesta. Sono arrivate diverse segnalazioni all’ attenzione degli inquirenti della Procura di Roma e i magistrati nelle prossime ore apriranno un fascicolo. Subito dopo potrebbe essere affidata una consulenza. Gli accertamenti saranno coordinati dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari. Negli ultimi giorni associazioni dei consumatori e comitati di cittadini hanno lamentato il ritardo del Comune a comunicare l’ allerta rispetto all’ uso dell’ acqua. “Allo stato e per i prossimi giorni il servizio sarà garantito con delle autobotti – si spiega – ma chi non può utilizzare l’ acqua nemmeno per lavarsi devono essere esentati dal pagamento delle tariffe”. Il portavoce di Primavera nazionale coordinamento RomaNord, Riccardo Corsetto, ha spiegato: “Abbiamo presentato esposto alla magistratura di Roma affinché apra un fascicolo per verificare se il mancato allarme dell’ amministrazione capitolina alla cittadinanza di Roma costituisca reato penale. A nostro avviso è gravissimo che il Comune di Roma Capitale, e quindi chi lo rappresenta, non abbia allertato nelle dovute modalità i residenti di alcune zone del Municipio ex XIX ed ex XX della presenza di arsenico e batteri fuori dalle norme fissate per la salute umana nell’ acqua che arriva nelle case. In un Paese civile il sindaco avrebbe già rassegnato le dimissioni”. Interviene anche il Codacons. “Abbiamo deciso di depositare oggi un esposto in Procura affinché siano verificati eventuali ritardi od omissioni da parte dell’ amministrazione capitolina nelle informazioni rese agli utenti. Nello specifico vogliamo che la magistratura accerti se la salute dei cittadini sia stata garantita e se la tempistica seguita dal Comune nel diramare l’ allarme sia stata congrua”, attacca il presidente Carlo Rienzi. Il Codacons chiede provvedimenti a tutela dei residenti delle aree dove l’ acqua risulta contaminata da arsenico. “I cittadini coinvolti dal problema devono essere esentati dal pagamento delle tariffe idriche, fino a che l’ acqua non tornerà potabile – conclude Rienzi – Comune e Asl devono inoltre disporre in favore di costoro analisi del sangue gratuite, volte a verificare la presenza nell’ organismo di metalli tossici pericolosi per la salute umana”.
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