Appello del Codacons Lo scioglimento «sarebbe traumatico, dimettetevi»
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fonte:
- Gazzetta del Sud
«Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, della città capoluogo di regione, sarebbe davvero devastante». Lo afferma il vicepresidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto per il quale la strada maestra deve essere quella delle dimissioni anticipate. Già «sarebbe un fatto grave e mortificante» la nomina di una commissione d’accesso per verificare la sussistenza di collegamenti tra la criminalità e amministrazione comunale. L’eventualità qualora diventasse reale, sarebbe da ricollegarsi alle inchieste “Farmabusiness” e “Basso profilo” della Dda, «per molti aspetti strettamente collegate – spiega Di Lieto che disegnano, entrambe, inquietanti intrecci tra ‘ndrangheta, imprenditori e politici, facendo tremare le mura anche di Palazzo De Nobili». Insomma, un dramma per la città se venissero fuori infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione della cosa pubblica, sommate allo «squallido mercato dei voti che parrebbe aver garantito l’elezione di qualche consigliere». Tutti questi scenari sono ora al vaglio della Prefettura, che, come anticipato ieri su queste colonne, ha chiesto anche la documentazione relativa a Basso profilo. Una situazione ad alta tensione di fronte alla quale Di Lieto esprime tutta la sua preoccupazione: «Una realtà già provata dalle innumerevoli operazioni investigative, che hanno consegnato un quadro terribile di una città strozzata in una morsa che le impedisce di risollevarsi, con il commissariamento si ritroverebbe in ginocchio. Bisogna evitare – è il suo monito – che Catanzaro finisca in questo baratro». Per questo motivo il Codacons si rivolge al sindaco: «Confidiamo che Sergio Abramo non vorrà certo essere ricordato come il primo sindaco “sciolto” per mafia. Le sue immediate dimissioni garantirebbero la possibilità di tornare al voto già nella prossima primavera, mentre un eventuale scioglimento avrebbe uno strascico temporale lunghissimo, paralizzando l’attività amministrativa nel bel mezzo di una crisi non solo sanitaria ma, soprattutto, economica, oltre all’onta di essere una città infiltrata dalla mafia». Quello di Abramo, per Di Lieto, sarebbe «un “gesto d’amore amore” per la città» al fine di «evitarle nuove umiliazioni. Altrimenti – conclude – sarà chiara la voglia di questa amministrazione di rimanere incollata alle poltrone».
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Tags: Catanzaro, Francesco Di Lieto