5 Febbraio 2021

Appello del Codacons Lo scioglimento «sarebbe traumatico, dimettetevi»

«Lo  scioglimento  per  infiltrazioni  mafiose,  della  città  capoluogo  di  regione,  sarebbe  davvero  devastante».  Lo  afferma  il  vicepresidente  nazionale  del  Codacons  Francesco  Di  Lieto  per  il  quale  la  strada  maestra  deve  essere  quella  delle  dimissioni  anticipate.  Già  «sarebbe  un  fatto  grave  mortificante»  la  nomina  di  una  commissione  d’accesso  per  verificare  la  sussistenza  di  collegamenti  tra  la  criminalità  amministrazione  comunale.  L’eventualità  qualora  diventasse  reale,  sarebbe  da  ricollegarsi  alle  inchieste  “Farmabusiness”  “Basso  profilo”  della  Dda,  «per  molti  aspetti  strettamente  collegate  – spiega  Di  Lieto  che  disegnano,  entrambe,  inquietanti  intrecci  tra  ‘ndrangheta,  imprenditori  politici,  facendo  tremare  le  mura  anche  di  Palazzo  De  Nobili».  Insomma,  un  dramma  per  la  città  se  venissero  fuori  infiltrazioni  della  criminalità  organizzata  nella  gestione  della  cosa  pubblica,  sommate  allo  «squallido  mercato  dei  voti  che  parrebbe  aver  garantito  l’elezione  di  qualche  consigliere».  Tutti  questi  scenari  sono  ora  al  vaglio  della  Prefettura,  che,  come  anticipato  ieri  su  queste  colonne,  ha  chiesto  anche  la  documentazione  relativa  Basso  profilo.  Una  situazione  ad  alta  tensione  di  fronte  alla  quale  Di  Lieto  esprime  tutta  la  sua  preoccupazione:  «Una  realtà  già  provata  dalle  innumerevoli  operazioni  investigative,  che  hanno  consegnato  un  quadro  terribile  di  una  città  strozzata  in  una  morsa  che  le  impedisce  di  risollevarsi,  con  il  commissariamento  si  ritroverebbe  in  ginocchio.  Bisogna  evitare  – è  il  suo  monito  – che  Catanzaro  finisca  in  questo  baratro».  Per  questo  motivo  il  Codacons  si  rivolge  al  sindaco:  «Confidiamo  che  Sergio  Abramo  non  vorrà  certo  essere  ricordato  come  il  primo  sindaco  “sciolto”  per  mafia.  Le  sue  immediate  dimissioni  garantirebbero  la  possibilità  di  tornare  al  voto  già  nella  prossima  primavera,  mentre  un  eventuale  scioglimento  avrebbe  uno  strascico  temporale  lunghissimo,  paralizzando  l’attività  amministrativa  nel  bel  mezzo  di  una  crisi  non  solo  sanitaria  ma,  soprattutto,  economica,  oltre  all’onta  di  essere  una  città  infiltrata  dalla  mafia».  Quello  di  Abramo,  per  Di  Lieto,  sarebbe  «un  “gesto  d’amore  amore”  per  la  città»  al  fine  di  «evitarle  nuove  umiliazioni.  Altrimenti  – conclude  – sarà  chiara  la  voglia  di  questa  amministrazione  di  rimanere  incollata  alle  poltrone». 

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