12 Settembre 2008

Appello Codacons: il governo tagli gli “extra-costi”

Il petrolio continua a frenare e ieri, sul mercato di New York, è tornato a un soffio da quota 100 dollari, senza risentire particolarmente del blocco degli impianti deciso dalle compagnie petrolifere nel Golfo del Messico a causa dell’approssimarsi dell’uragano Ike. Ma il rally dell’"oro nero" dei mesi scorsi continuerà a far sentire i propri effetti sulle tasche dei cittadini. La cartina al tornasole più evidente sono le bollette di luce e gas che, dopo i rincari registrati negli ultimi aggiornamenti trimestrali, rischiano un nuovo, pesante balzo a ottobre. In base alle stime di Nomisma Energia, sulle bollette del metano dovrebbe abbattersi un rialzo del 6% e su quelle della luce del 3,7%. L’ultima parola in materia spetta, ovviamente, all’Autorità per l’energia, che entro fine mese renderà noto l’aggiornamento tariffario ufficiale in vigore dal 1º ottobre a fine anno. Ma se la stima di Nomisma Energia fosse confermata dall’Authority, le famiglie dovranno fare i conti con un nuovo aggravio da oltre 81 euro su base annua: le bollette della luce salirebbero, infatti, di oltre 18 euro l’anno mentre quelle del gas subirebbero un aumento superiore ai 63 euro. Per la famiglia "tipo", cioè con 3 kw di potenza impegnata, 225 chilowattora di luce consumati in un mese e 1.400 metri cubi di gas "bruciati" in un anno, si tratterebbe del maggior aumento in termini di impatto di spesa media annuale. Una "stangata", sintetizza il Codacons, che chiede al governo "di eliminare i cosiddetti "extra-costi" dalle bollette elettriche, primi fra tutti il Cip6, ossia gli incentivi dovuti dal sistema elettrico alle imprese produttrici che utilizzano fonti rinnovabili e assimilate". E di stangata parla anche Federconsumatori, che calcola in 250 euro annui il totale dei rincari verificatisi nel corso del 2008 per luce e gas e chiede di agire tagliando l’Iva e passando dalle parole ai fatti sulle tariffe sociali per le famiglie a basso reddito. A mitigare il quadro, la notizia che il cda dell’Eni ha dato il via libera al contributo da 200 milioni di euro come fondo di solidarietà per i nuclei familiari meno abbienti. Una somma che sarà versata sulla base di una convenzione tra il ministero dell’Economia, Eni ed Eni Foundation e destinata proprio alla riduzione del costo delle bollette del gas. In generale, però, il prossimo trimestre porterà ancora brutte notizie ai consumatori e le bollette, spiega Davide Tabarelli, esperto tariffario di Nomisma Energia: risentiranno delle fiammate del greggio dei mesi scorsi, che hanno visto il barile sfondare record su record, fino a sfiorare, a metà luglio, i 150 dollari. Anche perchè i prezzi del metano sono agganciati a quelli del petrolio e il gas, a sua volta, è in Italia la prima fonte di produzione di energia elettrica. Non solo. Per quanto riguarda, in particolare, la bolletta del gas, pesa anche la "nostra debolezza energetica" sottolinea l’Unione nazionale consumatori, visto che il fabbisogno di gas – ricorda l’associazione – dipende per il 30-35% dal metano russo che arriva dalla Siberia occidentale passando per l’Ucraina, i cui rapporti con il governo di Mosca sono molto tesi. Uno stato di cose su cui pende anche la crisi in atto in Georgia.

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