Appalto per la Ederle bis a Vicenza
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fonte:
- La Tribuna di Treviso
Il commissario Costa ai No Base: “No al blocco delle ruspe è in gioco la democrazia“
VICENZA. Paolo Costa, l`europarlamentare scelto da Romano Prodi per gestire il caso Dal Molin, torna a Vicenza dopo due mesi, da quando cioè aveva dato il via alla pubblicazione del bando, in scadenza a metà ottobre, per il maxi-appalto della Ederle bis da 325 milioni di euro. Il commissario straordinario racconta di aver lavorato tutta l`estate sul raddoppio della base Usa e di aver assistito da lontano alle proteste e alle manifestazioni. Le dichiarazioni dell`ex sindaco di Venezia giungono alla vigilia del via alla bonifica bellica di tutto l`aeroporto, operazione preliminare al cantiere vero e proprio che scatterà nel 2008. Nel frattempo, è in corso la Valutazione di incidenza ambientale. A giorni, inoltre, si riunirà il comitato regionale mistoparitetico, il Comipar, per esaminare i progetti per il settore est e il settore ovest del Dal Molin. Impedire la bonifica – afferma Costa – sarebbe una sconfitta per Vicenza perché significherebbe che non si è in grado di far rispettare decisioni prese da un organo democratico come il governo. “La democrazia si mostra nel rispettare le decisioni, anche quando ci vedono in minoranza“. Costa sottoscrive quanto detto dal vicepremier Francesco Rutelli nella sua recente visita vicentina: ci sono decisioni, che spettano governo e rispetto alle quali ci si gioca anche la capacità di essere membri attivi di una società democratica. Il governo ha deciso, il parlamento è stato informato. Il parlamento ha diritto di sindacato, cioè può dire la decisione non mi piace. Finora non ha esercitato alcun sindacato, quindi per definizione è una decisione che ha l`appoggio del governo e del parlamento. Il commissario si muove con circospezione. Non ha problemi ad ammetterlo, per due ragioni: da un lato, c`è un bando di gara in corso, che obbliga a dare le medesime informazioni a tutti i concorrenti; dall`altro, il ricorso del Codacons al Tar ha complicato le cose, ha irrigidito la procedura. Come dire: qualsiasi cosa dirò, potrà essere usata in giudizio. Tuttavia, Costa mostra serenità e sulla trasparenza dell`iter e degli atti afferma: “La decisione c`è e al momento opportuno verrà dimostrata“. Poi, risponde ai promotori del referendum comunale: “Il Dal Molin è un`opera di difesa nazionale, perché lo dice la legge. Fare oggi un referendum? E su cosa, se ancora non c`è il progetto finale?“. Infine, l`analisi del movimento del No: “La democrazia – spiega – si gioca sulla capacità di portare eventuali dissensi, che in questo momento sono in minoranza, nelle sedi deputate alle decisioni, che sono il governo e il parlamento. Ma se i dissensi si trasformano in atti non legali, di rifiuto, di insubordinazione, di non rispetto, si rischia la democrazia“.
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