7 Ottobre 2011

“Appalti, soldi anche a un altro politico”

 «Appalti, soldi anche a un altro politico»
 

 Pomigliano. «So che qualcuno dell’ amministrazione ha chiesto all’ imprenditore che ci ha denunciato un contributo per la squadra di calcio». È di quelle da terremoto giudiziario l’ ammissione resa alla magistratura da Pasquale Pignatiello, l’ ex consigliere comunale di maggioranza arrestato giovedì scorso per tangenti insieme con l’ ex assessore alla nettezza urbana, Salvatore Piccolo. Le sue frasi potrebbero allargare l’ inchiesta perché ora è uno dei principali accusati a tirare in ballo altri esponenti della giunta Russo. «Tra gennaio e settembre ho intascato diciassettemila euro sempre dallo stesso imprenditore», spiega dettagliatamente poi l’ ex consigliere comunale della lista civica di centrodestra Pomigliano a Centro, che sotto le insegne dell’ Udeur nel 2000 aveva sostenuto la coalizione di centrosinistra capeggiata dai Ds per poi appoggiare, nel 2005, quella di Rifondazione e terminare, l’ anno scorso, al fianco del centrodestra. Tanti colori per tante bandiere. E sempre molte chiacchiere sul conto del pensionato delle Poste con la passione per la politica. Illazioni culminate però con l’ arresto in flagranza di giovedì scorso. Subito dopo, venerdì, c’ era stato il consiglio comunale, caratterizzato dalle scuse pubbliche del sindaco Raffaele Russo e da una calma che sarebbe eufemistico definire ecumenica: nessuno dai banchi dell’ opposizione ha chiesto le dimissioni del primo cittadino e della sua giunta, nessuno dei trenta consiglieri dell’ assemblea civica ha preso la parola per elogiare l’ azione dell’ imprenditore-coraggio, che con la sua temeraria denuncia da pelle d’ oca ha rotto il muro di omertà incastrando la politica del malaffare. A Pomigliano l’ unico manifesto polemico e incisivo sul delicato fronte dell’ etica in politica era stato affisso tre giorni fa da Mino Iorio, presidente territoriale del Codacons, l’ associazione per la tutela dei consumatori. Molto duro il contenuto del messaggio del Codacons, dal titolo «Indignazione»: «Indiganzione per l’ ambiente e i cittadini, vessati dalla crisi economica, che con le loro tasse sostengono le casse comunali». L’ associazione di Iorio ha annunciato di costituirsi parte civile al processo: «I contribuenti dovranno essere risarciti». Nel frattempo ieri i partiti della sinistra escono allo scoperto con tre manifesti. Il Pd propone «l’ istituzione di una commissione d’ indagine indipendente». «Se i sospetti dovessero essere confermati il sindaco avrà il sacrosanto dovere di prendere importanti decisioni», avverte Eduardo Riccio, esponente di punta del Pd in città e in consiglio comunale. Riccio fa accuse pesanti, sostiene di aver acquisito una serie di documenti che proverebbero «un uso eccessivo e sospetto di appalti in somma urgenza». Dal canto suo Rifondazione comunista chiede le dimissioni del sindaco in caso di mancato repulisti: «Gli arresti sono solo l’ ultimo atto di una degenerazione non più sopportabile». Ma i giovani del movimento «Pomigliano a cinque stelle» sono drastici. «Dimissioni», scrivono i grillini. Che aggiungono un particolare molto polemico: «Una ditta edile, i cui titolari sarebbero figli di un ex assessore delle ex giunte socialiste di venti anni fa, che grazie ad appalti senza gara per il cimitero e il comparto avrebbe già riscosso circa due milioni di euro». La replica del capogruppo del Pdl in consiglio, Giuseppe Capone, è diplomatica: «Completa fiducia nella magistratura: il sindaco, che è una persona perbene, ha chiesto scusa e il consiglio comunale è composto da persone oneste per cui mi auguro che si tratti di un episodio circoscritto». Oggi Russo farà a sua volta affiggere una serie di manifesti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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