ANSA/MUSICA: CALIFANO CHIEDE LA BACCHELLI; LEGALE,E’ DEPRESSO
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fonte:
- Ansa
(ANSA) – ROMA, 8 NOV – Da quattro mesi bloccato tra le mura
domestiche per via di un incidente che gli è costato tre
vertebre rotte, senza la possibilità, al momento, di fare
serate, e con unica fonte di reddito i diritti d’autore delle
sue canzoni percepiti dalla Siae, cioé "10 mila euro a
semestre", Franco Califano, 72 anni, chiede aiuto allo Stato e
invoca il sussidio previsto dalla legge Bacchelli.
Il noto cantautore spiega le ragioni del suo appello in
un’intervista apparsa oggi sulla prima pagina del Corriere della
Sera. "Vivo in affitto – racconta – e non sono più
autosufficiente". "Non ho nulla di intestato – spiega poi al
Tg1 -, né la casa né qualsiasi cosa che possa sostenermi in
futuro". I successi discografici, ribadisce, gli assicurano
"una piccola rendita. Una tomba non me la posso comprare.
Prevedo un futuro non roseo. Mi auguro solo di rimettermi in
forma e di cantare".
Ma nel suo entourage la reazione alla sua richiesta pubblica
é un clamoroso ‘no’. "Il maestro è solo depresso per le
conseguenze dell’incidente, ma non è in uno stato di
difficoltà economiche tali da rientrare nella legge Bacchelli.
Si sta curando e a Natale ricomincerà a fare serate", sostiene
il suo legale, l’avvocato Marco Mastracci, che avverte di avere
dalla sua parte anche l’agente di Califano, Roberto Gregori.
Niente legge Bacchelli al cantante anche per il Codacons, il
cui presidente, Carlo Rienzi, sottolinea: "Franco Califano ha
già guadagnato molto e tuttora guadagna più di qualsiasi altro
pensionato". "Non mi sembra – spiega Rienzi – che il cantante
abbia avuto nel corso della sua esistenza uno stile di vita
esemplare, tale da riconoscergli una sorta di premio qual è
appunto il sussidio in questione. Poi c’é da dire che nel corso
della sua carriera Califano di soldi ne ha guadagnati e
parecchi. Se poi di tale denaro ha fatto un uso poco accorto, al
punto che oggi, come lui stesso dichiara, non dispone di una
casa di proprietà e vive in affitto, ciò è da attribuire
unicamente alle sue scelte". Per Rienzi le difficoltà di
salute di Califano sono "momentanee" e "non impediranno
all’artista di esibirsi in pubblico nei prossimi mesi, e quindi
di tornare ad ottenere compensi legati ai suoi seguitissimi
concerti".
Sul fronte del sì, invece, il senatore Antonio Gentile (Pdl)
che ha chiesto al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi – al
quale la scorsa estate venne rivolta da Lino Banfi la richiesta
di applicare la Bacchelli a Laura Antonelli – la concessione del
vitalizio a Franco Califano, definito "uno straordinario poeta
di borgata autore di capolavori". Anche la presidente della
Regione Lazio Renata Polverini non nega aiuto al "cittadino"
Califano: "La Regione ha delle forme per intervenire per le
persone in difficoltà. Califano sicuramente è un cittadino che
fa parte del nostro contesto territoriale e quindi se ci sarà
bisogno d’intervenire lo faremo".
La legge Bacchelli, ovvero la numero 440 del 1985, prevede
l’attribuzione di un assegno vitalizio a quei cittadini che si
sono distinti nel mondo della cultura, dell’arte, dello
spettacolo e dello sport, che versano in situazioni d’indigenza.
Il nome della legge si deve alla prima persona che ne
beneficiò, lo scrittore Riccardo Bacchelli. L’hanno ottenuta
tra gli altri, anche la scrittrice Anna Maria Ortese, Gavino
Ledda, la poetessa Alda Merini, i cantanti Umberto Bindi,
Ernesto Bonino e Joe Sentieri, le attrici Alida Valli e Tina
Lattanzi, il pugile Duilio Loi, l’attore Salvo Randone e Fulvia
Colombo, prima annunciatrice Rai. (ANSA).
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