8 Novembre 2010

ANSA/MUSICA: CALIFANO CHIEDE LA BACCHELLI; LEGALE,E’ DEPRESSO

CODACONS, NO AL VITALIZIO; AIUTO DA GENTILE (PDL) E POLVERINI

  (ANSA) – ROMA, 8 NOV – Da quattro mesi bloccato tra le mura

domestiche per via di un incidente che gli è costato tre

vertebre rotte, senza la possibilità, al momento, di fare

serate, e con unica fonte di reddito i diritti d’autore delle

sue canzoni percepiti dalla Siae, cioé "10 mila euro a

semestre", Franco Califano, 72 anni, chiede aiuto allo Stato e

invoca il sussidio previsto dalla legge Bacchelli.

   Il noto cantautore spiega le ragioni del suo appello in

un’intervista apparsa oggi sulla prima pagina del Corriere della

Sera. "Vivo in affitto – racconta – e non sono più

autosufficiente". "Non ho nulla di intestato – spiega poi al

Tg1 -, né la casa né qualsiasi cosa che possa sostenermi in

futuro". I successi discografici, ribadisce, gli assicurano

"una piccola rendita. Una tomba non me la posso comprare.

Prevedo un futuro non roseo. Mi auguro solo di rimettermi in

forma e di cantare".

   Ma nel suo entourage la reazione alla sua richiesta pubblica

é un clamoroso ‘no’. "Il maestro è solo depresso per le

conseguenze dell’incidente, ma non è in uno stato di

difficoltà economiche tali da rientrare nella legge Bacchelli.

Si sta curando e a Natale ricomincerà a fare serate", sostiene

il suo legale, l’avvocato Marco Mastracci, che avverte di avere

dalla sua parte anche l’agente di Califano, Roberto Gregori.

   Niente legge Bacchelli al cantante anche per il Codacons, il

cui presidente, Carlo Rienzi, sottolinea: "Franco Califano ha

già guadagnato molto e tuttora guadagna più di qualsiasi altro

pensionato". "Non mi sembra – spiega Rienzi – che il cantante

abbia avuto nel corso della sua esistenza uno stile di vita

esemplare, tale da riconoscergli una sorta di premio qual è

appunto il sussidio in questione. Poi c’é da dire che nel corso

della sua carriera Califano di soldi ne ha guadagnati e

parecchi. Se poi di tale denaro ha fatto un uso poco accorto, al

punto che oggi, come lui stesso dichiara, non dispone di una

casa di proprietà e vive in affitto, ciò è da attribuire

unicamente alle sue scelte". Per Rienzi le difficoltà di

salute di Califano sono "momentanee" e "non impediranno

all’artista di esibirsi in pubblico nei prossimi mesi, e quindi

di tornare ad ottenere compensi legati ai suoi seguitissimi

concerti".

   Sul fronte del sì, invece, il senatore Antonio Gentile (Pdl)

che ha chiesto al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi – al

quale la scorsa estate venne rivolta da Lino Banfi la richiesta

di applicare la Bacchelli a Laura Antonelli – la concessione del

vitalizio a Franco Califano, definito "uno straordinario poeta

di borgata autore di capolavori". Anche la presidente della

Regione Lazio Renata Polverini non nega aiuto al "cittadino"

Califano: "La Regione ha delle forme per intervenire per le

persone in difficoltà. Califano sicuramente è un cittadino che

fa parte del nostro contesto territoriale e quindi se ci sarà

bisogno d’intervenire lo faremo".

   La legge Bacchelli, ovvero la numero 440 del 1985, prevede

l’attribuzione di un assegno vitalizio a quei cittadini che si

sono distinti nel mondo della cultura, dell’arte, dello

spettacolo e dello sport, che versano in situazioni d’indigenza.

Il nome della legge si deve alla prima persona che ne

beneficiò, lo scrittore Riccardo Bacchelli. L’hanno ottenuta

tra gli altri, anche la scrittrice Anna Maria Ortese, Gavino

Ledda, la poetessa Alda Merini, i cantanti Umberto Bindi,

Ernesto Bonino e Joe Sentieri, le attrici Alida Valli e Tina

Lattanzi, il pugile Duilio Loi, l’attore Salvo Randone e Fulvia

Colombo, prima annunciatrice Rai. (ANSA).

 
 

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