8 Giugno 2012

ANSA/ VATICANO:DON GEORG,PAPA NON E’POLITICO,SUA MISSIONE UNITA’

ANSA/ VATICANO:DON GEORG,PAPA NON E’POLITICO,SUA MISSIONE UNITA’
IN CURIA HA POTATO RAMI SECCHI. LUNEDI’ INTERROGATORIO GABRIELE

 
(di Nina Fabrizio) (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 8 GIU – Il Papa “non è un politico ed il suo pontificato non è un progetto”, il suo programma non è altro che l’annuncio del Vangelo. Benedetto XVI “cura la collegialità fra i pastori, concentra il suo ministero sul rinnovamento nella fede e sull’unità della Chiesa”, “é riuscito nella sua rivitalizzazione in un tempo difficile” mentre “nella curia ha dato nuova linfa a forme antiche e al contempo ha potato rami secchi”. A parlare così di Papa Ratzinger è uno dei suoi più stretti collaboratori, il segretario mons. Georg Gaenswein in un’anticipazione della sua prefazione al libro “Gesù di Nazaret all’università. Il libro di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI letto e commentato negli atenei italiani”, in cui traccia un bilancio dei sette anni di pontificato e un suo personale ritratto del Pontefice. Apparsa oggi su Avvenire, la tempistica della pubblicazione della prefazione non appare casuale. Le parole di ‘don Georg’ arrivano infatti dopo quelle del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, del decano del Collegio cardinalizio, cardinale Angelo Sodano, e dell’ex sostituto Leonardo Sandri pronunciate mentre in Vaticano imperversano gli sviluppi del caso Vatileaks e l’inchiesta sul maggiordomo Paolo Gabriele, accusato di essere il ‘corvo’. Parole che sembrano anch’esse rilanciare il messaggio di unità e di ricompattamento delle fila già venuto dagli alti prelati. In risposta, evidentemente, al desiderio dello stesso Benedetto XVI di superare possibili divisioni e dare prova di unità. E soprattutto di rimettere al centro la missione evangelica. Mettendo definitivamente fuori della porta gli scandali. “Il ministero di supremo pastore della Chiesa – scrive mons. Gaenswein – possiede una dimensione che fa sì che possano esprimersi nel modo più pieno e limpido la natura dell’uomo Joseph Ratzinger ed i doni che gli sono stati dati. In questo il Papa non è un politico ed il suo pontificato non è un progetto”. “Il 24 aprile 2005 – ricorda il segretario del Papa – Benedetto XVI affermò dimostrativamente di rinunciare ad un “programma di governo” perché, in realtà, quel programma era stato già fissato da tempo, da circa duemila anni per essere precisi”. Don Georg traccia quindi il suo personale ritratto di Ratzinger: “E’ venuto il tempo – premette – di sottoporre a una profonda revisione l’immagine che alcuni media hanno prodotto dell’ex Prefetto”. Benedetto XVI “é d’esempio con la sua bontà, cura la collegialità fra i pastori, concentra il suo ministero sull’essenziale, in primo luogo sul rinnovamento nella fede e sull’unità della Chiesa”. E’ riuscito, spiega, “in quello che, in un lasso di tempo così breve, ben pochi credevano possibile: la rivitalizzazione della Chiesa in un tempo difficile”. “Nella curia – sottolinea anche – ha dato nuova linfa a forme antiche e al contempo ha potato rami secchi”. Di Benedetto XVI, don Georg evidenzia anche il “notevole coraggiò poiché “non teme il confronto e i dibattiti”. Sul fronte dell’inchiesta sui ‘corvi’, cioé sulle carte riservate del Pontefice trafugate dagli archivi vaticani, l’attività riprenderà lunedì con un nuovo interrogatorio di Gabriele, in questo momento formalmente l’unico indagato. Ancora estrema cautela vige invece in Vaticano su un altro fronte giudiziario, quello che ha visto l’ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, sfiduciato in modo brusco dalla guida dell’istituto. Banchiere che poi a distanza di giorni è stato anche interrogato per ipotesi di riciclaggio dai pm della procura di Roma dopo una perquisizione effettuata dai pm napoletani nella sua abitazione e nel suo studio nell’ambito dell’inchiesta Finmeccanica. Ma dalla perquisizione è emersa una documentazione sulla “banca vaticana” ora allo studio degli inquirenti italiani che hanno delegato gli accertamenti alla Guardia di Finanza. Un fronte che rischia di diventare ancora più complesso dopo l’intervento del Codacons che ha chiesto alla procura di Roma di interrogare l’ex banchiere del Papa in merito ad “alcuni affari immobiliari sospetti” che riguardano lo Ior e una società collegata. (ANSA).

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