>>>ANSA/ Strisce blu:è polemica,per Mit e Anci decidono i Comuni
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(di Paolo Teodori) (ANSA) – ROMA, 28 MAR – Non sembra spegnersi la polemica sul pagamento delle soste all’interno delle strisce blu. Anzi a stare alle prese di posizione dei consumatori, che anche oggi hanno detto la loro, sembra arroventarsi il clima dei rapporti tra i protagonisti della querelle. Dopo un batti e ribatti interpretativo non sembra essere bastato l’incontro di ieri tra il Ministero dei Trasporti e i Sindaci per sedare gli animi. Nonostante abbia prodotto, è tornata a ricordare oggi l’Anci, “una posizione chiara e inequivoca”, che lascia ai Comuni la decisione interpretativa. Ma il Codacons, ad esempio, ha parlato senza giri di parole di “soluzione all’italiana”, peraltro “illegale”. Tutto è nato da una interrogazione parlamentare del 13 marzo presentata in Commissione ai ministri dei Trasporti e dell’Interno. Il primo firmatario dell’atto di sindacato ispettivo, Michele Mognato (Pd), chiedeva di dirimere il conflitto interpretativo tra il parere espresso dal Viminale nell’agosto 2003 “in caso di sosta di un autoveicolo su stallo a pagamento oltre l’orario autorizzato dal contrassegno esposto, che darebbe luogo alla procedura d’infrazione prevista dal codice della strada”, e l’impostazione del parere reso dal Ministero dei Trasporti il 22 marzo 2010, che parla al contrario di “inadempimento contrattuale”. Tesi quest’ultima che è stata poi confermata dal governo che, “alla luce del regime normativo vigente”, ha affermato che “il pagamento in misura insufficiente in aree ove la sosta è consentita a tempo indeterminato e subordinata al pagamento di una somma configura una inadempienza contrattuale”. Fatta la cronistoria della vicenda è bene però ricordare quanto sottoscritto ieri da Ministero e Sindaci. Il primo è tornato oggi sulla questione ribadendo, a fronte della riunione con l’Anci, che “la regolamentazione della sosta è materia di competenza comunale e per irrogare penali o sanzioni pecuniarie nei confronti di chi sosta oltre il termine per cui chi ha pagato i Comuni devono ora emanare una specifica delibera”. Tuttavia, ha aggiunto il dicastero di Piazza della Croce Rossa, è auspicabile che nella legge delega per il nuovo Codice della Strada “vengano indicati i principi generali a cui i Comuni devono attenersi”, stabilendo il criterio “che le multe non possono essere un’ulteriore forma di tassazione indiretta del cittadino”. Con chiarezza anche l’Anci ha affermato con una nota che “la materia è competenza dei Comuni, che ne disciplinano le modalità con propri atti deliberativi”; e per ciò che l’utente ha pagato “i Comuni hanno piena titolarità di irrogare sanzioni pecuniarie sulla base di propri atti deliberativi già adottati o da adottare, secondo il Codice della Strada”. Ferma la replica dei consumatori: il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha parlato di “vera e propria giungla”, visto che “avendo 8mila Comuni avremmo 8mila regolamenti comunali e soprattutto 8mila penali differenti”. Anche l’Aduc non c’è andata leggera e ha parlato di ‘lobby dei Comuni’, che a suo dire “farebbero soldi facendo casa sulla sicurezza degli amministrati”. Sulla stessa linea il capogruppo Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo: “i Comuni non battano cassa sulla pelle dei cittadini!”, ha twittato in mattinata, aggiungendo: “Più strisce bianche e meno strisce blu in città. No alle #multasse”. (ANSA).
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