17 Gennaio 2011

ANSA/ PARMALAT:PM CHIEDE CONDANNA 4 BANCHE E MAXI CONFISCA

RICHIESTA SEQUESTRO DA 120 MLN E PENE FINO A 1 ANNO 4 MESI

(ANSA) – MILANO, 17 GEN – La Procura di Milano chiede la

condanna dei manager e delle banche Morgan Stanley, Bank of

America, Citigroup e Deutsche Bank, imputati nell’ambito del

processo sul crac Parmalat, in relazione al reato di

aggiotaggio, in virtù della legge 231 sulla responsabilità

degli enti giuridici, per il ruolo che hanno avuto nella

vicenda.

   In particolare, il pubblico ministero ha chiesto alle quattro

banche confische per quasi 120 milioni di euro, oltreché una

sanzione di 900 mila euro per ognuna di esse. Più da vicino a

Citigroup è stata chiesta una confisca di 70 milioni di euro, a

Bofa di 30 milioni, a Morgan Stanley di 5,9 milioni e a Deutsche

Bank di 14 milioni.

   Inoltre, il Pm Eugenio Fusco, che ha sostenuto l’accusa

assieme al magistrato Carlo Nocerino e al procuratore aggiunto

di Milano Francesco Greco, ha chiesto condanne che vanno da un

anno a un anno e 4 mesi, con la concessione delle attenuanti

generiche perché incensurati, per i manager coinvolti nella

vicenda del crac Parmalat: si tratta di Carlo Pagliani, Paolo

Basso (entrambi di Morgan Stanley), Marco Pracca, Tommaso

Zibordi (Deutsche Bank) e Paolo Botta (di Citibank). E’ stato

chiesto invece il non doversi procedere, perché il reato è

estinto per prescrizione, per Giaime Cardi (Credit Suisse).

   Il processo era stato aperto nel gennaio del 2008, mentre

l’inchiesta – che a Milano rappresenta il secondo filone sul

caso Parmalat – era stata chiusa nel maggio del 2005. Parte

civile sono circa 40 mila risparmiatori Parmalat, di cui oltre

30 mila rappresentati da Carlo Federico Grosso, che difende gli

ex obbligazionisti Parmalat del gruppo bancario San Paolo Imi.

   A commentare la richiesta del Pm è stata soltanto Citi, che

in una nota "ribadisce la propria convinzione che le accuse

prospettate siano totalmente infondate". La banca Usa ritiene

"é convinta" infatti "che la discussione dimostrerà la

totale estraneita" dell’istituto "ai fatti contestati e che

Citi fu parte offesa della più grave bancarotta fraudolenta

della storia italiana".

   A chiosare sulla vicenda anche il mondo politico e dei

consumatori. Mentre il vicepresidente vicario dei deputati della

Lega Nord, Luciano Dussin, ha auspicato che con "la truffa"

Parmalat "occorre andare fino in fondo per accertare tutte le

responsabilità e a tutti i livelli", il presidente del

Codacons Carlo Rienzi si è augurato che, "in caso di

accoglimento della richiesta del Pm, i soldi confiscati" vadano

"ai risparmiatori coinvolti nello scandalo". (ANSA).

 

 

 

 

 

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