27 Settembre 2018

>>>ANSA/ Materie prime spingono tariffe, stangata su luce e gas

Arera, +7,6% per elettricità, +6,1% per metano; oneri bloccati
ROMA
(di Francesca Paggio) (ANSA) – ROMA, 27 SET – Volano i prezzi di gas e carbone, si impennano le quotazioni dei permessi di emissione della Co2, si fermano le centrali nucleari in Francia: risultato, una stangata sulle tariffe di luce e gas a partire dal primo ottobre, che si somma a quella che si è già abbattuta su famiglie e imprese a luglio scorso. A decidere gli aumenti, come avviene ogni trimestre, è l’Arera, la ‘vecchia’ Autorità per l’energia, che ha stabilito per l’elettricità un aumento del 7,6% e per il gas un rincaro del 6,1%. A conti fatti, per una famiglia media si tratta di un aumento di 32 euro sul cosiddetto ‘anno scorrevole’, cioè sul periodo 1° gennaio-31 dicembre 2018, per la bolletta dell’elettricità e di 61 euro per quella del metano. Vale a dire che la spesa media del 2018 sarà pari a 552 euro a famiglia per la luce e 1.096 euro per il gas. Gli aumenti, già consistenti e in linea con quelli scattati a luglio (+6,5% luce e +8,2% gas), avrebbero potuto oltretutto essere ben più consistenti se l’Arera non avesse deciso di rinnovare il blocco degli oneri generali di sistema (voci come il sostegno alle rinnovabili e i costi per lo smantellamento delle centrali nucleari), già fermati nel precedente aggiornamento. L’Autorità, insomma, ha utilizzato “nella misura massima possibile la sua azione di ‘scudo'” contro l’impennata delle quotazioni delle materie prime, rinnovando una misura che, nel totale dei due trimestri, vale circa 1 miliardo di euro. Una somma non indifferente, che però, prima o poi, andrà in tutto o in parte recuperata. La decisione, ha spiegato l’Arera, è stata determinata dalla “eccezionale situazione di tensione nei mercati energetici in Europa”. In particolare, pesano le “sostenute” quotazioni internazionali delle materie prime energetiche: il gas risulta più caro del 13% e il carbone del 12%, ma c’è da considerare anche l’aumento dei prezzi del gas trasportato via mare (GNL) sui mercati asiatici, che limita in prospettiva l’offerta di gas naturale disponibile per l’Europa. Effetti negativi derivano anche dalla crescita “senza precedenti” del prezzo dei permessi di emissione di anidride carbonica (CO2, +29% negli ultimi tre mesi rispetto al trimestre precedente) e dall’incertezza legata allo stop totale o parziale di 22 reattori nucleari su 58 in Francia. Una ‘tempesta’ energetica perfetta, insomma, che ha portato a un aumento del prezzo della borsa elettrica del 29%. Allarmate, naturalmente, le reazioni delle associazioni dei consumatori. L’Unione nazionale consumatori, che parla di “stangata”, fa un altro calcolo rispetto a quello dell’Arera e invece di prendere in considerazione l’anno ‘scorrevole’ si concentra sugli ultimi 12 mesi: l’aumento totale sarebbe così pari a 109 euro (42 per la luce e 67 per il gas). Il Codacons, invece, fa la somma degli ultimi due trimestri e avverte che il rincaro totale è del 13,6% per il gas e dell’11,4% per la luce. Federconsumatori, infine, considera “sempre più urgente una riforma degli oneri di sistema”.(ANSA).

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