31 Maggio 2013

ANSA/ INFLAZIONE:DOPO 7 MESI IN CALO LIEVE RISALITA A MAGGIO

ANSA/ INFLAZIONE:DOPO 7 MESI IN CALO LIEVE RISALITA A MAGGIO   

(di Marianna Berti) (ANSA) – ROMA, 31 MAG – A maggio i prezzi tornano a salire dopo sette mesi di rallentamenti consecutivi: solo un piccolo passo in avanti, con l’inflazione che si porta all’1,2% dall’1,1%, ma che mette fine a un lunga scia di frenate. Certo l’Istat continua a registrare una crescita bassa, sostenuta solo dagli alimentari, che quasi triplicano il tasso d’inflazione generale (+3,1%), e dai trasporti, con un forte rincaro per i biglietti aerei. L’aumento però non rasserena le associazioni dei consumatori, che denunciano l’arrivo di nuove stangate a carico dei consumatori, tonando a chiedere di non aumentare l’Iva. Le quotazioni seguono la stessa dinamica anche nella zona euro, dove il tasso, monitorato da Eurostat, sale all’1,4% spinto, anche in questo caso, dai prodotti della tavola. Nel dettaglio le stime dell’Istituto di statistica segnalano come sulla “lieve accelerazione” di maggio pesino i rincari degli alimentari non lavorati e specialmente della frutta fresca, salita del 7,1% rispetto ad aprile e del 9,7% su base annua. Un balzo viene anche rilevato per il trasporto aereo passeggeri (+14,2% in un anno). Invece proseguono a calare i prezzo dei carburanti, sia della benzina sia del diesel, entrambi in discesa del 5% rispetto allo scorso anno. Ecco che il prezzo del cosiddetto carrello della spesa, l’insieme degli acquisti più frequenti, rimane ‘economico’ a confronto con i mesi precedenti, fermo all’1,5%. Dati freddi che però non suscitano reazioni positive da parte dei consumatori. Per il Codacons un’inflazione all’1,2%, “per quanto relativamente bassa, equivale pur sempre, in termini di aumento del costo della vita, ad una stangata pari a 419 euro per una famiglia tipo di tre persone”, ovvero una cifra, sottolinea, “quasi doppia sia rispetto a quanto si risparmierà con la sospensione dell’Imu sulla prima casa (225 euro) o con il blocco eventuale dell’aumento dell’Iva (209 euro)”. Sulla stessa linea Federconsumatori e Adusbef, che giudicano i dati dell’Istat “fortemente sottostimati”, con “ricadute di 533 euro annui per una famiglia di tre componenti”. Sull’altro fronte Confcommercio punta il dito contro il maltempo, principale responsabile del “riscaldamento” dei prezzi degli alimentari. Anche Coldiretti addossa la responsabilità dei rincari sull’ortofrutta a una “primavera impazzita”. (ANSA).

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