ANSA/ Fisco: Cgia, Imu e Tasi destinate a salire in 2015
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(ANSA) – ROMA, 25 APR – Nel 2015 Imu e Tasi sono destinate ad aumentare, con la seconda che, se dal 2016 non verrà applicata la local tax sulla prima casa, rischia di salire al 6 per mille. A sostenerlo la Cgia di Mestre in base ad una ricerca su un campione molto ristretto legato al fatto che, fino ad ora, sono poco più di una dozzina le amministrazioni comunali capoluogo di provincia che hanno deliberato le aliquote/detrazioni dell’Imu e della Tasi per il 2015. Oltre la metà dei sindaci che hanno già deliberato – come quelli di Arezzo, Bologna, Livorno, Modena, Potenza, Rimini e Treviso – ha deciso di aumentare il peso delle tasse sugli immobili. “Si tratta per lo più – rileva la Cgia – di ritocchi che interessano un numero di contribuenti relativamente modesto. Tuttavia il trend è orientato verso un appesantimento del carico fiscale sugli immobili”. I primi cittadini di Aosta, di Carbonia, di Pesaro e di Rovigo, invece, hanno confermato la stessa situazione del 2014. Gli unici comuni che, infine, hanno disposto di alleggerire il carico fiscale sui propri concittadini sono stati quelli di Enna e di Mantova. “Tuttavia – ricorda la Cgia – con l’approssimarsi del termine del 31 maggio, entro il quale i comuni dovranno approvare il bilancio di previsione 2015, il numero delle delibere relative alle aliquote Imu e Tasi da applicare nel 2015 è destinato ad aumentare”. La prospettiva di un ulteriore aumento delle tasse sugli immobili ha immediatamente suscitato i commenti di Forza Italia. “Ancora una volta la realtà è diversa da quella che racconta il Governo, ma soprattutto, la direzione imboccata è quella sbagliata”. Commenta Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati. “Le condizioni economiche favorevoli dovute alla politica monetaria della Bce- afferma Carfagna – non dureranno a lungo. Il Governo dovrebbe approfittarne attraverso una politica economica coraggiosa in grado di restituire ossigeno alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori. Invece, nulla: dei tagli alla spesa pubblica improduttiva non c’è traccia, solo tagli agli enti locali che si traducono in un aumento delle tasse per i cittadini. Della tanto sbandierata riduzione della pressione fiscale quindi, neanche l’ombra. Il presagio – conclude Carfagna – è che il Paese rischi di non agganciare la ripresa e di restare avvinghiato all’arroganza e alla mancanza di serietà di Renzi”. Il consigliere politico candidato il Liguria Giovanni Toti twitta: “cittadini sempre più tassati mentre Renzi fa false promesse. Ora cambiamo insieme Liguria e Italia”. Mentre il Codacons profetizza: “se i Comuni applicheranno aumenti delle tasse sugli immobili, la ripresa economica del paese sarà sempre più lontana e si registreranno effetti negativi a catena, a partire dai consumi delle famiglie”. (ANSA).
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