CEGLIE.Il Tribunale di Brindisi afferma la rilevanza degli interessi di mora per la verifica dell’ usura e dichiara che gli interessi non vanno pagati. È il caso di un’ altra vittoria portata a casa dal Codacons di Brindisi grazie all’ avv. Vincenzo Vitale che ha patrocinato il mutuatario nella causa che, con sentenza del Giudice Sales, ha portato alla nullità parziale di un mutuo fondiario posto in esecuzione da una Banca che aveva pignorato la casa di abitazione del mutuatario. La Banca, quindi, dovrà restituire al mutuatario tutte le somme percepite a titolo di interessi e su dette somme dovrà corrispondere anche gli interessi dal momento in cui le ha incassate indebitamente. L’ avv. Vincenzo Vitale, osserva che “la decisione va condivisa giacché se nel determinare il tasso effettivo globale non fossero inclusi anche gli interessi di mora, le commissioni, i costi di intermediazione, di rinegoziazione, gli addebiti per il servizio incassi, per i servizi accessori, le spese di assicurazione, ecc., sarebbe fin troppo facile per le Banche aggirare la disciplina in materia di usura a danno dei soggetti meno abbienti. Pertanto, correttamente, il Tribunale ritiene che nel caso di superamento del tasso soglia del solo tasso di mora, la sanzione non può che essere la gratuità del rapporto, considerato che nel caso del mutuo, così come di qualsiasi finanziamento, la norma imperativa (cioè l’ art. 1815 c.c..) non si limita a sancire la sola nullità della clausola, ma dispone anche che non sono dovuti interessi, senza alcuna distinzione tra interessi moratori e interessi corrispettivi”. L’ applicazione di interessi usurari costituisce un fatto grave che provoca gravi danni all’ economia in generale ed alla vita delle persone coinvolte nei debiti usurari. La disciplina è volta ad impedire che si possa surrettiziamente realizzare una “usura lecita” a danno dei soggetti meno abbienti.

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