28 Gennaio 2020

Annullamenti di massa, polemiche e riprotezioni: la Cina è meno vicina

fiavet risponde alle denunce del codacons, che chiama in causa t.o. e adv su presunte penali “fino al 100%” per i viaggi annullati verso pechino. il mondo del cruise sospende le partenze
La Cina è un po’ meno vicina. Purtroppo. L’ allarme per il coronavirus che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali del mondo e che ha già causato più di 80 morti ha – naturalmente – portato i suoi effetti anche nel mondo del turismo italiano, con annullamenti in gran numero per i viaggi verso Oriente già prenotati. “Ora anche a noi operatori turistici è giunta la conferma ufficiale che tutti i viaggi da e per la Cina sono stati fermati, ed anche gli spostamenti interni – spiega la presidente di Fiavet Ivana Jelinic -. Cosa possono fare quelle persone, quei turisti italiani che avevano programmato un viaggio di piacere, magari un viaggio di nozze o qualsiasi altro percorso turistico verso la Cina? Possono, tranquillamente e semplicemente, chiedere agli operatori turistici e alle agenzie di viaggio un cambio di destinazione senza costi aggiuntivi . Gli italiani che invece sono già in Cina per turismo devono attenersi alle indicazioni delle autorità”. La manager osserva che ogni allarme in tal senso è destituito di fondamento, e che “spesso accade che chi decide di non avvalersi di operatori turistici non pensa a stipulare una polizza sanitaria con cattive sorprese, soprattutto quando si va all’ estero. In Cina, ad esempio non tutta la sanità è gratuita. Dunque sconsigliamo vivamente i viaggi fai da te”, rispondendo così indirettamente ai rilievi del Codacons . L’ associazione dei consumatori, nota per le sue battaglie polemiche, ha infatti spiegato attraverso il suo presidente Carlo Rienzi che “siamo sommersi dalle segnalazioni di utenti che, dopo l’ emergenza sanitaria scoppiata in Cina, sono preoccupati per la propria incolumità e intendono disdire vacanze e viaggi da effettuare nei prossimi mesi e con destinazione proprio la Cina. A fronte delle richieste di disdire pacchetti e tour, agenzie di viaggio e tour operator stanno chiedendo agli utenti penali illegittime che arrivano fino al 100% delle somme pagate: in sostanza chi teme per la propria salute e non intende più recarsi nelle aree a rischio, perderà quanto versato”. Il Codacons ha contestualmente annunciato che pubblicherà “sul proprio sito internet un modulo attraverso il quale tutti coloro che intendano disdire voli, pernottamenti, tour e vacanze che abbiano come destinazione la Cina, possono chiedere la rescissione del contratto di viaggio senza alcuna penale a loro carico”, e minacciato una valanga di cause contro agenzie di viaggio e tour operator che ostacoleranno i diritti degli utenti. Nel frattempo, si è già mosso per tempo anche il mondo delle crociere: Costa con 4 navi, Msc crociere e Royal Caribbean con una a testa hanno infatti sospeso già da alcuni giorni le partenze nell’ area coinvolta dal possibile contagio.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this
WordPress Lightbox