ANNOZERO: DOPO DI PIETRO CI MANCAVA DE MAGISTRIS A DIRE “CAZZATE” SU MAGISTRATI E INTERCETTAZIONI
AD ANNOZERO OSANNA DELLE INTERCETTAZIONI E INFORMAZIONI CARENTI E FAZIOSE
Con una punta di tristezza abbiamo assistito ieri sera all’osanna delle intercettazioni selvagge da parte di Santoro, Travaglio e De Magistris. Persone che ci aspettavamo dovessero ricordare le loro origini democratiche e garantiste della vera sinistra ormai defunta. Bene, il nuovo paladino della Ultracasta (come scrive dei Magistrati un giornalista dell’Espresso quindi sicuramente non fazioso nel suo ultimo libro) il dott. De Magistris ha osato fingere che i magistrati quando iniziano i processi non partono dai reati di associazione mafiosa e quindi sarebbero impediti nelle intercettazioni dalla nuova legge del Cavaliere.
Ebbene vogliamo fare uno dei migliaia di possibili esempi della sua clamorosa bugia: il procedimento n. 416/04 aperto dalla procura dell’Aquila e di Sulmona che portò all’arresto e alla morte in carcere del sindaco di Roccaraso Camillo Valentini, ucciso proprio dalle intercettazioni illegali di giudici e poliziotti. Quel processo nel 2001, senza uno straccio di indizio, fu iniziato proprio per associazione di stampo mafioso e proprio per avere la possibilità di fare intercettazioni senza limiti. Fu così che per 4 anni sia il povero Valentini che altre brave persone tra cui il presidente del CODACONS avv. Carlo Rienzi, colpevole di avere fatto con Valentini una battaglia per abbattere un mostro edilizio abusivo finalmente oggi dichiarato inabitabile e avere colpito così gli interessi di “boss” dell’edilizia abruzzese, ora indagati per corruzione, e dei potenti laici e ecclesiastici delinquenti che si celavano dietro quei giganteschi interessi, furono intercettati selvaggiamente e si costruì contro di loro processi e catture illegali. Dopo tre anni di intercettazioni il GIP si accorse che non esisteva il minimo indizio per poter procedere per il reato di associazione mafiosa che aveva consentito le illegali intercettazioni, ma intanto la frittata era fatta e con quelle illegali intercettazioni fu catturato il povero sindaco e morì in carcere.
Oggi, a distanza di otto anni, tutti sono stati prosciolti e quelle intercettazioni si sono rivelate un volgare abuso di potere che non potevano giustificare in alcun modo la carcerazione di un innocente ucciso in carcere. Se allora vi fosse stata la legge che ora si vuole emettere, Valentini sarebbe ancora vivo e persone per bene non sarebbero state tenute sotto processo per anni senza motivo alcuno. Questo è l’operato della casta e questo l’effetto dell’abuso delle intercettazioni. Da sempre si comincia configurando reati gravissimi solo per poter fare le intercettazioni – visto che i magistrati non sanno fare alcun tipo diverso di indagine – e poi ci si “accorge” che quei gravissimi reati non esistevano ma sono stati comunque utili per intercettare. Cari Santoro, Travaglio e De Magistris tornate in voi e ricordate le sane esercitazioni di democrazia e garantismo che davamo agli studenti durante le occupazioni universitarie accusando la polizia e la magistratura di essere complice dello Stato e delle stragi di Stato.
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