Animali politici: a Roma è scontro Raggi-Regione sui cinghiali
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fonte:
- Il Sole 24 Ore online
A Roma i cinghiali arrivano fino in Procura. Non fisicamente – come è accaduto per moltissimi altri luoghi della Capitale, soprattutto vicino ai cassonetti traboccanti di rifiuti – ma solo dal punto di vista giuridico, per ora. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha, infatti, presentato ieri un esposto contro la Regione Lazio riguardo la gestione dei cinghiali nelle aree urbane che ricadono nel territorio di Roma Capitale. Nell’esposto finito all’attenzione dei magistrati capitolini si afferma che la “presenza massiccia e incontrollata dei cinghiali” in città sarebbe “conseguenza della mancata previsione e/o attuazione da parte della Regione Lazio di efficaci piani di gestione”. Il riferimento è all’articolo 19 della legge 157 del ’92 che prevede che siano “le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia”. Il Campidoglio afferma anche che la Regione Lazio “risulterebbe inoltre inadempiente al Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Città Metropolitana di Roma Capitale e Roma Capitale” che prevede sia appunto l’ente regionale “a dover predisporre piani di gestione nelle aree ricadenti nel territorio di Roma Capitale e a dover individuare strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell’ambito delle attività di controllo numerico”. Ma in serata la Regione rispedisce al mittente le critiche. Come era lecito attendersi in fase preelettorale, dopo lo scambio di accuse tra Comune e Regione in tema rifiuti si è ora aperto il capitolo dell’emergenza cinghiali.
LE REAZIONI POLITICHE PREELETTORALI
“Un escamotage elettorale per confondere i cittadini e scaricare le proprie incapacità sulla regione” definiscono l’esposto Enrico Cola ed Elisabetta Bianchi, candidati alle prossime elezioni amministrative nella fila di Fratelli d’Italia al II Municipio di Roma. “L’invasione di cinghiali, animali oramai presenti non solo in periferia ma anche in pieno centro e nel II Municipio, è causata dalla presenza di tonnellate di rifiuti in strada, che attirano interi branchi e mettono a repentaglio l’incolumità dei residenti” aggiungono. Mentre Stefano Pedica di Più Europa commenta: “Con Raggi siamo alle comiche finali. La città è invasa dai rifiuti, i cinghiali banchettano indisturbati davanti ai cassonetti e la sindaca che fa? Il solito scaricabarile”. Per il Codacons, invece, “l’esposto della sindaca sull’invasione di cinghiali nella Capitale è del tutto infondato, poiché le responsabilità della presenza di animali selvatici sul territorio comunali sono da ricercare nelle omissioni della stessa amministrazione capitolina”. E a luglio erano scesi in piazza migliaia di agricoltori Coldiretti e cittadini in varie città italiane tra cui la Capitale per chiedere di fermare i “2,3 milioni di cinghiali che invadono indistintamente campagne e città”. Con l’emergenza Covid, che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto il numero dei cinghiali, secondo la Coldiretti, è aumentato del 15%, alla ricerca di cibo ‘facile’ tra i rifiuti nei parchi e nei cortili delle case con evidenti rischi per la salute.
Quattro cinghiali, con due cuccioli, che attraversano sulle strisce pedonali in una piazza di Roma. Ad immortalare il fatto, pubblicando anche la foto stile “Abbey Road” su twitter, è stato oggi Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma, riproponendo così il tema della presenza dei cinghiali in alcune zone della città.
LA REPLICA DELLA REGIONE
Nella serata di ieri la replica della Regione Lazio. “Nel rispetto dell’istituzione che rappresentiamo e della serietà che ha sempre contraddistinto l’amministrazione Zingaretti, siamo in attesa di ricevere l’esposto e conoscere i punti contestati dalla sindaca Raggi, proclamati in poche righe di agenzia”. “Teniamo infatti a ricordare alla sindaca che il richiamo da lei fatto alla legge nazionale risulta incompleto della normativa regionale dettata, in particolare, dall’art 35 della legge regionale 17 del 1995 – prosegue la Regione -. A tal riguardo la sindaca avrebbe dovuto sapere che tale articolo è stato oggetto di modifiche – proprio al fine di risolvere i problemi di competenza in materia di fauna selvatica specie cinghiale, tenuto conto anche degli orientamenti giurisprudenziali della corte costituzionale – con legge regionale 11 agosto 2021”.
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