Anche in città le nuove schiave vengono dall’ Est
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
Per la legge e le statistiche sono solo prostitute e chi le usa al massimo rischia una condanna per sfruttamento della prostituzione, due anni che diventano 16 mesi con lo sconto previsto dal rito abbreviato. In realtà sono schiave bianche, vittime di una tratta, merci da vendere e comprare, alla stregua delle puttane nigeriane, costrette a divenire donne di strada, ricattate e prigioniere. E che chi ha il dominio delle loro vite è colpevole di un reato diverso, da punire con una pena dai sei ai dodici anni di carcere. A Bari il nuovo volto della tratta ha i caratteri somatici delle donne dell’ Est europeo. Alle nigeriane si affiancano sempre più romene, o anche albanesi, russe, bulgare, con una capillare presenza, appunto della mafia albanese sul mercato. Sono giovanissime, vengono da piccoli paesi, terre di speranze e miseria . I loro familiari si sono arresi alla povertà. Per trecento, quattrocento euro le hanno messe nelle man i dei cosiddetti «lover boy». Sono i compagni -padroni, innamorati per finta, sfruttatori e carcerieri. Le portano a destinazione, le costringono a prostituirsi, le utilizzano per adescare clienti disposti a comprare sesso e droga. Già perché in vendita non ci sono più solo corpi, ma anche dosi di hashish, marijuana, cocaina. Ai clienti le ragazze dell’ Est offrono il pacchetto completo «sesso, droga e roc k’ n roll». Con 20-30 euro «ti fai una scopata e ti sballi di brutto». Tutto in macchina. Accade in via Chieco, in strada Glomerelli, dalle parti di viale Pasteur, sul lungomare che porta a San Giorgio. I clienti che vogliono consumare in appartamento pagano molto di più. Il controllo esercitato dai lover boy è totale e violento. Riescono a gestire più di una ragazza per volta, raccontando la stessa storia a ognuna. Un’ organizzazione sempre più efficiente e spietata, giustificata dall’ aumento dei guadagni. I «pap poni» sono dei padroni feroci. Ogni ragazza continua a rimanere legata al suo «innamorato per finta». Lo amano di un amore malato che continuano ad alimentare perché non hanno più nulla. Non possono tornare a casa, non possono scappare, non sanno dove andare. E allora quel pezzo di marciapiede, quell’ appartamento preso in fitto rimane l’ unico luogo che le fa sentire parte di qualche cosa: il progetto di una vita nuova, alimentato dalla speranza che il lover boy mantenga la sua promessa «Tra due, tre anni, quando avremo messo da parte qualche risparmio, cambiamo vita io e te da soli, insieme». Nel frattempo devono continuare a vendersi e aiutare il loro compagno/padrone anche in altri affari: droga, ricettazione, furti in appartamento, piccole truffe. La presenza dei lover boy è finita sui taccuini e nelle informative degli investigatori. Si materializzano lungo i marciapiedi al momento del cambio di turno. Per le ragazze trovano un alloggio, in casa di connazionali. Oppure si affidano agli italiani per cercare un postribolo, per creare una rete di clienti. In un decennio il fatturato della prostituzione è cresciuto, del 25,8%, mentre il numero di soggett i dediti alla prostituzione è aumentato del 28,5%. Stando ad una indagine della Codacons, negli ultimi anni si è assistito a una progressiva riduzione del numero di prostitute che operano in strada, la cui percentuale rappresenta tuttavia ancora la fetta più consistente, pari al 60% del totale. Da contraltare si registra una forte crescita nel numero di donne che decidono di lavorare in casa o altre strutture non all’ aperto (40%). Della totalità delle prostitute il 10% è minorenne, mentre il 55% è costituito da ragazze straniere, provenienti principalmente, come già detto, dai Paesi dell’ Europa dell’ Est e dall’ Africa. La prostituzione è l’ unico vero business che aumenta anche a Bari. È salito del 12% in due anni. Mediamente la spesa dei clienti abituali si attesta sui 110 euro al mese. Le prestazioni sono ovviamente diversificate a seconda del servizio reso: per una escort, ad esempio, si arriva a pagare anche 500 euro. Costi che scendono a 20 euro in caso per le «sveltine «on the road».
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