8 Settembre 2006

Anche i pendolari penalizzati dalla catena dei disservizi

I consumatori. Ecco il desolante elenco delle cose che non funzionano

Tra zecche e vagoni fantasma. Anche i pendolari penalizzati dalla catena dei disservizi

I ritardi a fine anno potranno costare anche 350 euro a chi usa il treno per andare al lavoro





Dai bagni inagibili alla pulizia che scarseggia, dall`aria condizionata guasta d`estate al gelo d`inverno, dalle zecche ai topi, dalle carrozze “fantasma“ al calvario dei pendolari che quotidianamente hanno a che fare con ritardi, soppressioni non annunciate, vagoni carichi all`inverosimile. E` il ritratto desolante tracciato dalle associazioni dei consumatori sul sistema ferroviario italiano. Lungo l`elenco dei disservizi denunciati in questi anni da Intesaconsumatori che riunisce Codacons, Adoc, Adusbef e Federcosumatori. Il discorso diventa addirittura desolante, quando si passa al capitolo “ritardi e guasti“. Si va dai convogli che restano fermi per quattro ore in galleria all`emergenza neve dello scorso gennaio che vide decine di treni soppressi, ritardi di ore e il caso clamoroso dei passeggeri di un Eurostar Roma-Milano che rimasero bloccati sul treno per 12 ore per un guasto alla motrice attribuito al maltempo. Si passa poi ai “vagoni fantasma“ denunciati nel dicembre scorso su due Intercity: un Napoli-Verona e un Roma-Milano. In entrambi i casi i treni erano partiti senza alcuni vagoni, gettando nel panico centinaia di passeggeri che avevano regolarmente prenotato e pagato un posto. “Casi che si sono susseguiti – spiegano dal Codacons – quando Trenitalia decise di eliminare alcuni vagoni dai treni per le necessarie pulizie dovute all`allarme zecche e probabilmente mancò un adeguato coordinamento tra chi deve stabilire la composizione di un treno e le biglietterie“. E non manca anche il “caso parassiti“. Alla fine dello scorso anno nel giro di poche settimane venne segnalata la presenza di topi, cimici e zecche su diversi convogli che attraversavano la penisola. Ad ottobre l`Acusp (Associazione contribuenti utenti servizi pubblici) denunciò cinque casi in meno di due mesi tra cui quelli di un Eurocity Nizza-Napoli, bloccato in piena notte dai passeggeri di un vagone invaso dalle cimici e di un altro su Intercity Reggio Calabria-Torino dove 60 passeggeri vennero punti da zecche nascoste nei sedili del treno. Per arrivare a dicembre quando una studentessa venne morsa addirittura da uno scorpione su un vagone diretto da Sondrio a Milano. “C`è poi il dramma dei pendolari che – aggiungono dal Codacons – si ritrovano il treno in ritardo e strapieno se non annullato senza preavviso. Gente che poi arriva in ritardo al lavoro e si ritrova per questo magari una multa. E accade ogni giorno in tutto il nord Italia“. Nel marzo scorso un`indagine di Altroconsumo denunciò che a fine anno per colpa di questi ritardi i pendolari si ritroveranno con 350 euro in meno in busta paga. Ma Trenitalia rispose che si trattava di un`indagine parziale e quindi non attendibile.

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