Ammanchi Unicredit la filiale cambia look e fa pace con i clienti
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fonte:
- Gazzetta di Reggio
di Tiziano Soresina Non è un caso che Unicredit inauguri oggi la sua prima filiale a impatto ambientale zero a Reggio, dando “nuova vita” alla filiale di via Gattalupa. C’ è, infatti, voglia di voltar pagina, perché quell’ agenzia ha fatto tanto parlare di sè circa tre anni fa, quando esplose come una bomba lo scandalo dei maxi ammanchi, con la filiale “assediata” dai clienti per riavere i propri soldi e la vice direttrice Maria Carmela Maniscalco che subito perdeva il lavoro per poi finire – come unica indagata – in un’ inchiesta clamorosa con l’ accusa di appropriazione indebita. Oggi, alle 13.30, all’ inaugurazione saranno illustrate le caratteristiche della prima agenzia bancaria realizzata secondo i canoni dell’ edilizia e due dirigenti di Unicredit (Luca Lorenzi e Paolo Gencarelli) si soffermeranno sulle ragioni che hanno portato Unicredit a mettere in atto il progetto. Un “restyling” in piena regola, ma c’ è anche tanto d’ altro di cui parlare, perché l’ eco delle proteste dei correntisti e il clamore dell’ inchiesta giudiziaria non si sono certo spenti. Va subito detto che la banca si è spesa molto, impostando dal settembre 2009 un paziente e per nulla facile lavoro (per gli ispettori messi in campo e per l’ ufficio legale) teso ad affrontare di petto le ben 287 posizioni (leggi clienti infuriati, ndr) da sanare: fra risarcimenti in toto e transazioni sono già state definite tutte le situazioni debitorie, ad eccezione di due che ancora sono al centro di altrettanti processi civili. Una novantina di clienti beffati si sono appoggiati al Codacons che ha operato tramite l’ avvocato bolognese Marco Barbieri: «Tutti i risparmiatori che si sono rivolti a noi – dice l’ avvocato Barbieri – hanno trovato risposta dalla banca. Più avanti ci riuniremo per capire come muoverci sull’ inchiesta e per le costituzioni di parte civile nel futuro processo». Già, e l’ inchiesta? Al momento non solo non è chiusa, ma è pure “congelata”, perché il pm Katia Marino – che coordina le indagini della Finanza – è in malattia: rispetto ai primi accertamenti, l’ ex vice direttrice rimane l’ unica persona iscritta nel registro degli indagati. La Maniscalco – difesa dai legali Giovanni Tarquini e Paola Fontana – si dichiara da sempre innocente («Non ho saccheggiato i conti dei clienti»): un anno fa la Consob, in solido con Unicredit, le ha applicato due sanzioni amministraative da 160mila euro complessivi per l’ avvenuta violazione dei doveri di diligenza, correttezza e trasparenza nella prestazione dei servizi di investimento fra il 2005 e il 2009. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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