Amianto nell’ acqua pubblica ora si pensa alla class action
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- Modena Qui
E ora sull’ amianto nell’ acqua plana una class action. A gettare le basi di un’ azione legale collettiva, insieme al Codacons, è stata la lista civica ‘Carpi del Fare’, che mercoledì sera ha organizzato una serata di confronto sul tema. A Carpi infatti, dal luglio 2013 le analisi, di Aimag prima e poi dell’ Ausl, hanno rilevato la presenza fino a 130.000 fibre per litro di amianto nell’ acqua creando allarme trai cittadini. La causa secondo i tecnici della multiutility che hanno seguito l’ evento, è da ricercarsi nello «sbriciolamento delle tubazioni in cemento amianto dovute all’ usura», e nella azione di rottura che su di esse il sisma del maggio 2012 può aver esercitato. Durante la serata pubblica, oltre ad una intervista all’ avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ Osservatorio Nazionale Amianto, è stato proiettato il cortometraggio ‘H2A l’ acquedotto in amianto’, di Giuliano Bugani sulla presenza di amianto nell’ acqua di Bologna, reperibile su youtube attraverso il sito Inail di Bologna, e già proiettato sotto le Due Torri nell’ ottobre del 2013. «Abbiamo utilizzato questo importante lavoro di inchiesta», per sottolineare «che il problema riguarda non solo Carpi e Bologna, ma tutta l’ Italia», rimarcano i civici, che hanno anche scritto al ministro per la salute Beatrice Lorenzin. Tra i più attenti a denunciare il pericolo derivante dalla presenza di questa sostanza cancerogena nelle acque è Vito Totire, presidente dell’ Associazione esposti amianto e medico dell’ Inail di Bologna che, qualche giorno fa aveva definito l’ acqua di Carpi «non potabile», e che nel cortometraggio di Bugani sottolinea la pericolosità della situazione. Come evidenziato da Bugani nel suo lavoro, «alla presenza rilevata di fibre nell’ acqua che molti medici non stentano a dichiarare pericolosa, non corrispondono le risposte delle amministrazioni pubbliche che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini», sottolineano i referenti della lista civica «e anche l’ amministrazione di Carpi, a cui i cittadini chiedono chiarezza, non dà nessun tipo di risposta concreta», né organizza «prelievi e campionamenti adatti a monitorare realmente la situazione». L’ unica risposta accettabile per i cittadini «sarebbe l’ inizio immediato della sostituzione delle tubazioni in cemento amianto», sottolineano i candidati della lista Carpi del fare «mentre si tentano strade differenti come la sperimentazione che il Comune vuole avviare attraverso l’ immissione nell’ acqua di polifosfati e zinco», soluzioni «inaccettabili che rischiano di peggiorare ancora la qualità dell’ acqua». Alla serata era presente anche il vicepresidente regionale del Codacons, Fabio Galli. Attraverso l’ associazione, infatti, la lista civica ha annunciato di voler dare il via ad una azione legale collettiva «indirizzata a chi, come sindaco e assessori con delega, ha la responsabilità di tutelare anche attraverso l’ applicazione del principio di precauzione la salute dei cittadini».
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