4 Dicembre 2005

Ambulanze tutte impegnate, muore in attesa dei soccorsi







LATINA – Una sola ambulanza per 60mila abitanti, un?altra c?è ma è della clinica privata della città e viene usata se quella dell?Ares 118 è impegnata. Quando entrambe sono fuori, ad Aprilia, venti chilometri dal capoluogo, si muore in attesa dei soccorsi. E? accaduto ieri mattina. Raffaele Caropreso aveva 76 anni e stava facendo una passeggiata quando si è sentito male. Ha chiesto aiuto e si è seduto su una panchina nel centralissimo corso Giovanni XIII. Si è avvicinata una donna, infermiera in uno studio medico, e ha capito subito che la situazione era seria. La signora ha chiamato il 118 di Latina, dove si sono resi conto che il proprio mezzo era su un?altra emergenza e quello della ?Città di Aprilia? impegnato in un trasporto di sangue. Erano le 9.18, pochi istanti dopo è stato attivato dalla centrale di Latina il 118 di Roma affinché mandasse un mezzo da Anzio o da Ardea. Qualcosa si è inceppato, perché mentre da Aprilia continuavano ad arrivare telefonate che segnalavano la gravità della situazione, l?ambulanza non arrivava. Alle 9.42, dopo essere partiti da Anzio 14 minuti prima, i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell?uomo per arresto cardiaco. Forse non ci sarebbe stato ugualmente nulla da fare, ma 24 minuti sono stati comunque tanti. Troppi. Sul caso è stata aperta un?inchiesta, i carabinieri acquisiranno i tabulati delle telefonate del 118. «Non abbiamo sottovalutato il caso – ha detto la dirigente della centrale di Latina, Rossella Carucci – i mezzi erano impegnati, abbiamo chiesto rinforzo a Roma e l`ambulanza, con il tempo strettamente necessario, è arrivata quando purtroppo per il paziente non c`era nulla da fare». Carlo Rienzi del Codacons, ha chiesto al ministro della salute Francesco Storace «di concordare, oltre ai risarcimenti per le liste d`attesa, anche quelli per i ritardi delle ambulanze».

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