«Ambulanze non disponibili»: paziente muore a Lamezia
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fonte:
- Gazzetta del Sud
Disservizi e ritardi, un refrain ormai noto e continuo quando si parla del servizio del 118. A segnalare l’ennesimo caso problematico è un medico che fa parte del servizio del 118 dell’area del Lametino. Il professionista riferisce che, sabato scorso, in viale Primo Maggio,a Lamezia, intorno alle 18.45, è stato chiestol’interventointervento dell’ambulanza per un paziente in gravissima difficoltà respiratoria. Da quanto accertato dal medico chi ha riIchiesto il mezzo di soccorso si è sentito rispondere che «non c’erano ambulanze disponibili». Ma, vista la gravità della situazione per la persona bisognosa di cure, alla fine è stata inviata su Lamezia l’ambulanza assegnata alla Pet (Postazione emergenza territoriale 118) di Girifalco. Come è noto, Girifalco è un Comune dell’hinterland lametino situato nella zona di Monte Contessa: in un entroterra tutto curve da dove l’ambulanza, per arrivare in centro a Lamezia, avrebbe impiegato 90 minuti. Un tempo infinito, una corsa inutile perché i sanitari quando sono arrivati a Lamezia non hanno potuto far altro che constatare il decesso del paziente. Sembra, inoltre, che i familiari della persona poi deceduta abbiano provato anche a chiamare la guardia medica, peraltro mai giunta sul posto. Il professionista che ha segnalato il caso, comunque, ribadisce che «da come gli sono stati raccontati i fatti, forse il paziente sarebbe deceduto comunque. In ogni caso – incalza il medico – novanta minuti per un’ambulanza ambulanza sono un lasso di tempo davvero interminabile e inaccettabile». Quest’ennesimo caso conferma la mancanza di mezzi della medicina territoriale, una rete che va completamente riorganizzata. Un concetto rimarcato anche da Antonio Talesa, responsabile del 118 dell’area centrale calabrese (Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia). «Non si può sparare a zero sul servizio del 118 – commenta Talesa – bisogna “ritessere” capillarmente la rete dei servizi territoriali sanitari. Se non ci sono ambulanze o se c’è carenza d’organico è perché per anni la sanità calabrese non ha avuto l’adeguata programmazione e le risorse necessarie per far fronte alle esigenze dell’utenza». Sulla vicenda interviene anche il Codacons, attraverso il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto che fa sapere «di aver chiesto Procura di Lamezia Terme di verificare tutte le responsabilità in questa storia di ordinaria inefficienza.In Calabria si muore perché non ci sono ambulanze – incalza il rappresentante del Codacons -. Stiamo pagando il prezzo di una sanità depredata da lupi famelici.». Nella serata di ieri, la centrale operativa del 118 di Catanzaro, sul caso di Lamezia, ha precisato: «La prima telefonata, di richiesta di intervento su Lamezia, è arrivata alla Centrale operativa del 118 alle 18:45 e l’operatore in servizio ha attivato prontamente la Guardia medica per un codice rosso. Ciò, in quanto l’ambulanza di Lamezia alle 18.26 era impegnata nel trasferimento di un altro paziente in codice rosso al “Pugliese” di Catanzaro. Anche l’ambulanza di Falerna – prosegue la nota – era impegnata, dalle 17.24, in un altro codice rosso nel Pronto soccorso lametino. Alle 18.49 è arrivata alla Centrale operativa del 118 un’ulteriore richiesta di soccorso; l’operatore aveva già allertato l’ambulanza di Girifalco che è partita alle 18.50, ed è arrivata alle 19.19 a casa del paziente, purtroppo, già deceduto».
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