18 Novembre 2014

Alluvione, in 500 chiedono i risarcimenti

Alluvione, in 500 chiedono i risarcimenti 

MARSILIANA Sono già in 500, in Maremma, a preparare un’ azione collettiva lanciata da Codacons per chiedere il risarcimento dei danni dovuti alle alluvioni. Ne dà notizia l’ associazione spiegando intanto di aver “incassato” un parziale successo. La Procura di Grosseto, accogliendo l’ istanza presentata dal Codacons, ha deciso di acquisire il bollettino meteo e quello diffuso dalla Protezione Civile riguardante le previsioni meteorologiche del 13, 14 e 15 ottobre scorsi per le zone di Manciano, Magliano e Orbetello. L’ associazione ne ha ricevuto formale comunicazione dal tribunale di Grosseto. Pochi giorni fa il Codacons, parte offesa nel procedimento aperto dalla Procura dopo l’ alluvione che a metà ottobre ha colpito la Maremma, aveva chiesto alla magistratura di porre sotto sequestro i bollettini meteo relativi alle aree interessate dagli allagamenti. Lo scopo è quello di verificare se, nonostante l’ allerta, vi siano state omissioni da parte degli enti locali e dei soggetti preposti alla tutela del territorio e della popolazione. «A seguito di tale istanza – si legge nella risposta del gip di Grosseto Valeria Montesarchio – il pm “delega il Roninv Grosseto (reparto operativo nucleo investigativo) ad acquisire copia della documentazione” oggetto dell’ istanza di sequestro del Codacons». Intanto un esercito di 500 cittadini residenti in Maremma e danneggiati dall’ alluvione di ottobre hanno aderito all’ azione collettiva che punta a chiedere il risarcimento dei danni subiti attraverso la costituzione di parte offesa nei procedimenti aperti dalla magistratura. «Per gli abitanti – informa l’ associazione – è ancora possibile aderire all’ azione compilando l’ apposito modello pubblicato sul sito www.codacons.it». Dopo la morte di due donne Marisa e Graziella Carletti, sorelle di 65 e 69 anni annegate nella loro automobile, lo stesso Codacons spiega di aver presentato un esposto alla Procura di Grossetto «perché sia fatta chiarezza su molti punti oscuri e interrogativi legati alla gestione della emergenza, a cosa sia accaduto realmente, a come mai nonostante le previsioni non sia scattato l’ allarme per la popolazione, a quali lavori e opere previste per la sicurezza dal punto di visto idrogeologico e all’ impiego dei fondi stanziati per gli interventi sono o non sono stati fatti». Elisabetta Giorgi.

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