14 Settembre 2011

Allarme Tbc, positiva anche una mamma

Allarme Tbc, positiva anche una mamma
  Si allunga la lista delle persone venute a contatto con il virus. Prosegue la class action del Codacons
 

Si apre un nuovo fronte sul caso delle infezioni da tubercolosi nel reparto di neonatologia del policlinico Gemelli: anche una donna, dopo i 123 neonati, risulta ora positiva al test. La paziente infatti ha partorito nel nosocomio a luglio e anche il bambino, di appena un mese, ad agosto è risultato infetto dal virus della tbc. A rischio quindi non ci sono solo i neonati ma persino i loro genitori. Il caso dilaga a macchia d’ olio e torna ad impegnare anche la Procura. La donna infatti, assistita dall’ avvocato Luca Petrucci, ieri ha presentato regolare denuncia a piazzale Clodio contro il Policlinico Gemelli. Secondo la mamma, infatti, la vicenda è «sconcertante, sono stati violati i più semplici protocolli di sicurezza per la salute dei pazienti. E’ assurdo che al Gemelli possa operare un’ infermiera affetta da Tbc, senza che la stessa fosse mai sottoposta a controlli periodici. Ed è assurda la ritardata, se non omessa, informazione da parte del personale del nosocomio». Da quanto si legge nell’ esposto la donna accusa il Policlinico di aver sottovalutato la portata del problema: la mamma infatti si è sottoposta al test «nonostante dai sanitari provenissero costanti rassicurazioni circa una non estensione del contagio anche ai genitori». La denuncia – la prima presentata da un singolo paziente – va ad aggiungersi alla class action avviata dal Codacons per risarcimenti da milioni di euro. Intanto l’ inchiesta per epidemia colposa, avviata dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani, procede a carico di ignoti ma, a seguito del nuovo esposto, non si può escludere un’ iscrizione nel registro degli indagati. Al momento comunque la magistratura resta in attesa di conoscere gli esiti della perizia: va valutato infatti se veramente tutti i casi di positività al test della tbc siano riconducibili al caso dell’ infermiera che lavora nel reparto di neonatologia del Gemelli e se la direzione del policlinico universitario abbia garantito nella prassi tutte le precauzioni per scongiurare una tale epidemia.
 

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