ALLARME PREZZI Chiesti i controlli di vigili e Nas
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fonte:
- La Provincia Pavese
Ma anche la carne è aumentata del 10-15 per cento
ALLARME PREZZI Chiesti i controlli di vigili e Nas
MILANO. Sono 250 milioni di euro, oltre 484 miliardi di lire, i danni provocati dalla siccità. L`accertamento della Coldiretti è stato veloce e si parla già di procedure avviate per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. L`organizzazione di categoria degli agricoltori ha quindi tracciato il malessere provocato dalle mancate piogge, che a sua volta ha fatto salire alle stelle i prezzi di frutta e verdura in tutta Italia. Per monitorare i gravi danni prodotti da questo inverno così secco e gelido, la Coldiretti ha messo a punto una «mappa delle sete», regione per regione.
Tra le zone più colpite c`è il Piemonte: nell`astigiano si prevede che il 30-35 per cento delle viti non germoglieranno in primavera. E anche in Lombardia, frumento, orzo, segale e mais avranno pesanti sofferenze. In Puglia sono a rischio finocchi, cavolfiori, broccoletti di rapa, lattuga, carciofi e frumento. A Salerno è stata persa completamente la produzione di castagne. «Dobbiamo uscire dal contingente e dire basta alle reti idriche colabrodo che perdono il 30-40 per cento dell`acqua lungo il percorso», ha detto ieri il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, «e avviare il piano per le infrastrutture proposto dal governo. Dobbiamo guardare l`Europa, e nel rispetto del protocollo di Kyoto, sviluppare energie rinnovabili anche a partire dall`agricoltura, per ridurre l`emissione di anidride carbonica, la principale causa dei cambiamenti climatici». Ma se da un lato la Coldiretti punta il dito sulla siccità facendola unica responsabile dell`aumento vertiginoso dei prezzi delle verdure, all`Ufficio europeo di consumatori (Beuc), a cui sono federate le associazioni di tutta Europa, continua a pervenire «un gran numero di reclami relativi agli aumenti dei prezzi registrati dopo l`arrivo dell`euro». Intanto nei mercati i listini dei prezzi segnano cifre da capogiro. A Torino, il radicchio rosso di Treviso, è arrivato a 12,91 euro (25 mila lire al chilo) e le zucchine hanno raggiunto i 6,68 euro (11 mila lire). «Le condizioni climatiche hanno ridotto la produzione di alcune verdure, ma la domanda non è calata – ha detto con tono polemico Franco Podestà, presidente dell`Associazione piemontese grossisti ortofrutticoli – quindi i prezzi sono saliti sì, ma non di tre o dieci volte come tanti dicono. La gente è libera di acquistare prodotti che costano meno, e poi chi vuole risparmiare comperi i surgelati». Contro gli aumenti devono intervenire i Nas e i vigli urbani: questa è invece la richiesta della Federconsumatori e del Codacons che sollecitano una maggiore attenzione delle autorità preposte. «Tocca ai vigili urbani – afferma Carlo Rienzi, del Codacons – fare dei controlli sulle fatture. Bisogna vedere chi ha imbrogliato e fare delle verifiche dal grossista al produttore fino al distributore al dettaglio. I rincari superiori del 20 per cento devono essere denunciati». E secondo l`avvocato del Codacons, Gabriele De Paola, hanno toccato livelli altissimi molti altri prodotti: «Gli aumenti dei generi alimentari si estendono a macchia d`olio. Per esempio la carne registra un rincaro che va dal 10 al 15 per cento».
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Tags: carciofi, Carlo Rienzi, Coldiretti, frutta, gabriele de paola, siccità, verdura, vigili urbani