22 Giugno 2007

Allarme larve al Parco di Monza

Allarme larve al Parco di Monza
In cinquanta al pronto soccorso Le processionarie hanno invaso le querce causando irritazioni e allergie a decine di visitatori dell`immenso polmone verde

La processionaria sta colpendo duro nel Parco di Monza, il piĂą grande parco cintato d`Europa. Le larve dell`insetto, che poi si trasformano in piccole farfalle notturne dalla breve vita, hanno aggredito le querce – alberi molto numerosi soprattutto nei viali, un tempo erano anche il simbolo del parco storico – e provocato con i loro peli urticanti parecchi problemi ai frequentatori dell`area verde. In una decina di giorni sono state oltre 50 le persone costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso per irritazioni della pelle, e in alcuni casi l`ospedale San Gerardo ha dovuto fronteggiare anche crisi allergiche. Intere zone boschive degli oltre 740 ettari di parco, che ospita pure l`autodromo e uno dei campi da golf piĂą grandi della Lombardia, sono state dichiarate inagibili. Le colonie piĂą consistenti del lepidottero sono state individuate nelle arterie principali del parco, viale Mirabello, Vedano, Molini Asciutti e Biassono, escluso viale Cavriga. Per contrastare l`emergenza gli agronomi che si occupano della salute delle piante, in accordo con l`Asl, hanno deciso di utilizzare un insetticida biologico, il Turex 50, invece di un insetticida chimico. Ha tempi piĂą lunghi e non provoca problemi all`uomo e ai predatori naturali della processionaria, hanno spiegato. Ma fino ad ora, ammette Pierfranco Maffè, assessore al Parco e alla Villa Reale “l`azione è stata in parte vanificata dalle piogge dei giorni scorsi“. Per questo il parco verrĂ  chiuso a macchia di leopardo. Lunedì toccherĂ  al viale per Biassono, si farĂ  il trattamento dalle 5 alle 8 e poi le transenne con gli avvisi cercheranno di far capire perchè lì, per altri due giorni, non si dovrĂ  passare. Poi martedì si passerĂ  alla zona a sud di viale Cavriga, e mercoledì al viale per San Giorgio e per Lesmo. La settimana dopo si interverrĂ  ancora su altre zone. Agli ingressi del parco e nelle zone boschive cartelli avvertono il pubblico e indicano le precauzioni da prendere. Ma secondo il Codacons non è sufficiente. “Bisogna chiudere tutto il parco, almeno fino a quando il problema non sarĂ  sotto controllo“ dice Marco Donzelli, presidente dell`associazione. Risponde Maffè: “L`ipotesi l`abbiamo presa in considerazione, ma non ci possiamo permettere la chiusura. Viale Cavriga, che taglia l`intero parco da est a ovest, collega due punti opposti della cittĂ . E non possiamo sottrarre alla popolazione nei fine settimana strade, prati e sentieri“. Anche al Parco del Ticino hanno la processionaria. “Il problema è endemico, esiste da sempre – spiega Dario Furlanetto direttore del parco -. Da anni noi interveniamo a monte, con un monitoraggio. è possibile sapere giĂ  d`inverno se ci saranno o no invasioni di processionarie che, come attestano gli studi, sono cicliche, ogni 10, 12 anni, anche se abbiamo osservato che ultimamente questo lasso di tempo si è dimezzato e le invasioni sono piĂą frequenti. Preleviamo sui vertici dei rami alcune zone apicali e controlliamo se ci sono le uova, centinaia, a capocchia di spillo. Se le troviamo agiamo subito con il Turex, che, però, funziona solo in questa prima fase di sviluppo della larva, in aprile. Dare il Turex in questo momento non serve a molto“.

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