«Alla curva dei nuovi contagi mancano 4mila casi al giorno»
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fonte:
- il Tirreno
la denuncia di bruno neri dell’ università di pisa: «si confondono i nuovi ammalati con la variazione degli attualmente positivi: il calo è lento e la fase 2 più distante»
Giuseppe Boi / Pisa Fermi tutti: i numeri dell’ epidemia coronavirus su cui abbiamo ragionato per giorni sono sbagliati. Un errore da non imputare a poteri forti o a chissà quale complotto, ma dovuto a un’ interpretazione errata del dato sui “nuovi contagi”. A denunciarlo è Bruno Neri, ordinario del Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’ Università di Pisa. Dopo una nota apparsa sul sito del Codacons a suo nome, la Protezione civile ha inserito sul suo sito l’ informazione corretta distinguendo tra “Nuovi casi” e “Variazione degli attualmente positivi”. Ma proprio questo dato, più basso perché ottenuto sottraendo i guariti e i decessi, è stato presentato e sottolineato in questi giorni anche dal capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli nella conferenza stampa delle 18.E la differenza non è da poco: anche ieri Borrelli ha cominciato la conferenza comunicando un «incremento di 1.615 casi» riferendosi agli «attualmente positivi», mentre in realtà il numero reale dei nuovi contagi è la molto meno rassicurante cifra di 4.204 (citata solo negli ultimi due giorni e alla fine dell’ elencazione degli altri dati). «Da giorni ci si confondeva tra quantità differenti – spiega Neri -: il numero dei nuovi casi (dato dalla differenza tra i casi totali del giorno rispetto a quello precedente, ndr) e l’ incremento giornaliero degli attualmente positivi che tiene conto anche delle guarigioni e dei morti». Ed è proprio quest’ ultimo numero a essere stato usato per calcolare l’ evoluzione della malattia. Quella famosa curva dei nuovi contagi a cui ci si aggrappa per stimare quando sarà possibile passare a una fase di questa emergenza con meno restrizioni rispetto all’ attuale. Una serie di dati che però danno un quadro molto sottostimato dell’ evoluzione della pandemia. «Calcolare questa curva in base alla variazione degli attualmente positivi porta ad un errore – rivela il docente dell’ Università di Pisa -. La forte diminuzione del numero di positivi sbandierata in questi giorni è dovuta più all’ aumento complessivo del numero di decessi e guarigioni rispetto alla diminuzione, che pure esiste ma è più molto contenuta, del numero di nuovi contagi. Questa si mantiene ancora intorno ai 4.000 al giorno. E mano a mano che vi sarà un numero maggiore di guariti il numero su cui si pone oggi l’ attenzione diventerà addirittura negativo. Voglio proprio vedere come si cercherà di spiegare all’ opinione pubblica questo fatto nei prossimi giorni».«I numeri – prosegue Neri – non hanno opinione, ma gliela si può dare leggendoli o presentandoli in una certa maniera. Un’ analisi fatta sulla base dell’ incremento degli attualmente positivi proietta una visione in cui vi è un forte rallentamento dei contagi. In realtà la velocità con cui calano i nuovi contagi è molto minore e la fase due di cui tanto si parla è più distante».Posto che gli scienziati che affiancano il governo basano e baseranno i loro consigli su dati ben più completi di quelli forniti ai giornalisti dalla Protezione civile, proprio dal punto di vista della comunicazione emerge un problema non da poco. Prima dell’ intervento sul sito del Codacons, Neri ha scritto e segnalato l’ errore, ad esempio, alla redazione di Porta a Porta, ma senza avere risposta. «La maggior parte dei media sta veicolando da settimane un’ informazione errata e fuorviante, non possiamo permettercelo in un momento storico come questo», conclude il professor Neri. —
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Tags: Bruno Neri, Coronavirus, Covid-19