2 Novembre 2018

Alitalia, verso la proroga del prestito da 900 milioni

bisognerà convincere l’ ue che non rappresenta un aiuto di stato
E’ realistica l’ ipotesi di una proroga del prestito ponte concesso dallo Stato ad Alitalia e che scadrà il 15 dicembre prossimo: 900 milioni da restituire con gli interessi di circa 100 milioni e sui quali è acceso già da aprile il faro della Ue per sospetti aiuti di Stato. «Credo di sì, da qui a dicembre credo che possa cambiare abbastanza poco», spiega infatti il sottosegretario allo Sviluppo economico Dario Galli a Radio Anch’ io parlando del rinnovo del prestito all’ indomani del termine di scadenza per la presentazione delle offerte per la compagnia aerea. Ed è Galli stesso a sottolineare che sarà necessario trovare una strada per evitare problemi con la Commissione Europea. Il sottosegretario non nasconde la difficoltà della situazione e ricordando le dimensioni industriali ormai ridotte della compagnia e il mercato «maturo e difficile dove ci devono stare i professio nisti» sottolinea: «tutti noi vogliamo bene alla compagnia di bandiera, non vogliamo svendere ma d’ altra parte è finita da un pezzo l’ era che quando una compagnia ha un problema lo stato ci mette i soldi»; «Io sono della Lega», dice quando gli viene ricordata la diversa opinione del ministro Di Maio. La soluzione è quindi quella di una partnership con un grande vettore di trasporto aereo che valorizzi le leve competitive, quello che è rimasto il valore del marchio. Bene quindi l’ offerta vincolante di Easy jet specializzata nel breve e corto raggio e bene anche il supporto di Fs nel completamento dell’ offerta. Delta, che ha presentato un’ offerta non vincolante dal canto suo ha fatto comunque sapere «continuiamo ad esplorare strade per lavorare con Alitalia e mantenere la nostra partnership nel futuro». Ad essere preoccupata invece, nonostante la proroga della cigs, è la leader della Cgil Susanna Camusso che chiede la convocazione urgente del tavolo permanente promesso dal ministro Di Maio. «Con la firma dell’ accordo sulla cassa integrazione straordinaria per complessivi 1.360 lavoratori a rotazione – sottolinea il leader della Cgil – le organizzazioni sindacali, in un contesto difficile e di estrema incertezza sul futuro della compagnia, si sono assunte le loro responsabilità». «Adesso, però, anche alla luce delle offerte giunte per Alitalia, – conclude Camusso – è il governo che deve fare la propria parte e assumersi le proprie responsabilità, convocando urgentemente le organizzazioni sindacali per spiegare come intende rilanciare Alitalia e salvaguardare tutti i posti di lavoro». Sul piede di guerra invece i consumatori con il Codacons che invoca l’ Antitrust per il ruolo delle ferrovie nella partita.

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