Alitalia, siluro di British Airways «Aiuti di Stato, intervenga la Ue»
Massimo Degli Esposti MILANO BRITISH Airways insorge e chiede a Bruxelles di bloccare l’ ingresso di Poste Italiane in Alitalia. Ma la bufera che squassa la compagnia di bandiera sull’ orlo del fallimento irrompe anche nel salone di Fiumicino dove l’ assemblea dei soci deve dare via libera all’ aumento di capitale da 300 milioni che apre le porte al salvataggio ?postale?. I lavori sono off limits per la stampa, ma il prolungarsi della discussione fino a tarda serata la dice lunga sul clima che si respira tra i ?capitani coraggiosi? azionisti di Alitalia. Solo oggi, probabilmente, si saprà se sono stati sciolti i numerosi nodi dell’ operazione, primo fra tutti l’ adesione del socio francese Air France, principale azionista con il 25%. Ma sono in forse altre posizioni, come quella del gruppo Riva (10,8%) in ben altre faccende affaccendato. I soci avranno poi 30 giorni per sottoscrivere la ricapitalizzazione. L’ ennesima giornata nera di Alitalia si era aperta del resto con la levata di scudi del vettore concorrente Iag, la holding che controlla British Airways, Iberia e Vueling. Per gli ispano-britannici, terzo operatore in Europa dopo Lufthansa e Air France, l’ operazione con Poste è «manifestamente illegale» in quanto «aiuto di Stato». Perciò chiedono alla Commissione Europea di negare l’ autorizzazione. Ci esprimeremo solo «quando riceveremo la notifica ufficiale», replica il portavoce dell’ esecutivo europeo, ripetendo ciò che aveva già detto la scorsa settimana. In base alle regole europee, l’ ingresso in un’ azienda privata di una società controllata dallo Stato, come lo è Poste Italiane al 100% del Tesoro, non è aiuto di Stato se si dimostra che almeno un altro socio privato ha agito in modo analogo con motivazioni esclusivamente economiche. In altre parole, nel caso Alitalia sarà decisivo quel che faranno i francesi di Air France e gli altri principali soci privati, sottoscrivendo o meno l’ aumento di capitale. Al di là delle formulazioni giuridiche, però, l’ operazione è criticata da quasi tutti gli osservatori esterni. L’ ex premier ? ed ex Commissario europeo alla concorrenza ? Mario Monti definisce «un curioso soccorso pubblico» l’ ingresso di Poste. Monti non risparmia critiche anche alle scelte compiute dal governo Berlusconi, quando si volle «tutelare l’ italianità respingendo un intervento concreto di Air France e Klm, incoraggiando improbabili investitori italiani a unirsi in crociata per gestire un complicatissimo business come quello del trasporto aereo». IL MINISTRO delle Infrastrutture Maurizio Lupi ripete alla tv, per la terza volta in tre giorni, che«non siamo in presenza di aiuti di Stato, nè li volevamo». Ma questo dovrà stabilirlo Almunia a Bruxelles, come gli chiede di fare anche un esposto dell’ associazione dei consumatori Codacons. Intanto Lufthansa, Aeroflot e la stessa British Airways ribadiscono di non essere interessate ad entrare in Alitalia. Resta quindi Air France l’ unico possibile partner internazionale. «Nessuno si sorprenderà se i francesi si compreranno Alitalia» scrivono gli analisti di Credi Suisse; però «è necessario che un aumento di capitale porti ad una ristrutturazione di successo», molto pesante per la compagnia italiana.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA
- TRASPORTI