23 Aprile 2018

Alitalia/ Antitrust Ue, indagine sul prestito ponte da 900 milioni buona notizia per Codacons

 

Dall’Antitrust dell’Ue è arrivata la decisione di avviare un’indagine sul prestito ponte da 900 milioni di euro concesso dallo Stato ad Alitalia. La notizia è stata ben accolta dal Codacons, secondo cui “la Commissione europea ha accolto in pieno l’esposto presentato” lo scorso anno dalla stessa associazione dei consumatori. Il Presidente Carlo Rienzi in una nota spiega infatti che era stato presentato un esposto a Bruxelles per chiedere “di non autorizzare il prestito perché lo stesso costituiva un illecito aiuto di Stato”. Secondo il Codacons, venivano usati dei soldi pubblici “per salvare una società privata portata alla soglia del fallimento da una gestione scriteriata, costata oltre 8 miliardi di euro ai contribuenti italiani”. Rienzi fa sapere che ora l’associazione guarda alla decisione del Consiglio di Stato sull’appello presentato contro la decisione del Tar riguardante l’incompatibilità dei commissari Alitalia.
ALITALIA, UE INDAGA SUL PRESTITO PONTE

La Commissione europea ha deciso di avviare un’indagine approfondita sul prestito ponte di 900 milioni di euro concessi dallo Stato italiano ad Alitalia per verificare se sia o meno conforme alle norme comunitarie riguardanti gli aiuti alle imprese in difficoltà. “È compito della Commissione garantire che i prestiti che gli Stati membri concedono alle imprese siano conformi alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Verificheremo se il prestito concesso ad Alitalia è conforme a tali norme”, ha scritto la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager nella nota con cui Bruxelles ha diffuso la notizia dell’avvio dell’indagine. Un’indagine che era nell’aria e che potrebbe non avere un esito positivo per l’Italia, in virtù della durata del prestito, superiore ai sei mesi che solitamente rappresentano l’orientamento per misure di salvataggio.
ALITALIA, PRESTITO-PONTE BOCCIATO DALL’UE NEL 2008

Va ricordato che già il prestito ponte da 300 milioni di euro erogato ad Alitalia nel 2008 era stato bocciato dalla Commissione europea. C’è però da dire che, quanto meno nel 2017, la cifra stanziata non è stata praticamente intaccata dalla compagnia, che si trova sotto gestione commissariale, con la quale è riuscita a ridurre alcuni costi e a garantire la continuità operativa necessaria e non perdere clienti e quindi utili ricavi. Tuttavia è appena trascorsa una stagione invernale che potrebbe avere determinato l’insorgere di perdite. Nel frattempo la procedura di vendita della compagnia è stata temporalmente prorogata, soprattutto nell’attesa che si formi un nuovo Governo. Sul tavolo ci sono tre offerte, che coinvolgono Lufthansa, Easyjet e Wizz Air. Nessuna però può considerarsi vincolante, anche in virtù dell’incertezza politica italiana.
ALITALIA, IL FUTURO DELLA COMPAGNIA

Non è infatti detto che se Movimento 5 Stelle o Lega dovessero andare al Governo avrebbero la volontà di cedere Alitalia o di accettare di doverla ristrutturare prima di venderla effettivamente come del resto ha fatto capire di volere, per esempio, Lufthansa. La compagnia tedesca vorrebbe infatti che fosse ridotto il perimetro occupazionale del vettore italiano prima di acquistarlo, così da evitare di ritrovarsi a trattare con i sindacati per gli esuberi. Si vorrebbe quindi lasciare il difficile compito di tagliare il personale direttamente all’attuale gestione. Nel frattempo si avvicina la stagione estiva che potrebbe portare importanti ricavi per le casse di Alitalia, anche se si fa più agguerrita la concorrenza, con il primo volo che verrà effettuato il 15 maggio da Air Italy, compagnia in cui è entrata, con il 49%, Qatar Airways e che opererà anche nei voli interni.

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