6 Novembre 2010

Alfano salva il concorso dei notai

ROMA. Prove annullate, ma bando di concorso salvato e rinnovo totale della commissione esaminatrice. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha così deciso sulla «gravissima vicenda» del concorso per 200 posti di notaio sospeso la settimana scorsa per motivi di ordine pubblico e su cui la procura di Roma ha aperto un’ inchiesta per abuso di ufficio. Il Consiglio nazionale del Notariato plaude alla decisione del Guardasigilli, innanzitutto perchè confermando il bando si rendono «il più celere possibili le procedure», inoltre si tratta di «una soluzione che conferma l’ affidabilità del sistema concorsuale di selezione dei futuri notai» e che «restituisce serenità ai candidati». I tremila candidati che la settimana scorsa hanno affollato la Fiera di Roma per un concorso poi degenerato in rissa si sottoporranno alle nuove prove nel 2011, probabilmente in febbraio. Dovranno ripetere tutti gli elaborati e non solo il secondo, contestato perchè la traccia del tema era pressocchè identica a quella sottoposta al corso di esercitazioni della scuola notarile di Roma Anselmo Anselmi, peraltro diffusa anche via internet. Dal momento che la procura di Roma ha aperto un’ inchiesta ipotizzando il reato di abuso di ufficio, il Guardasigilli ha deciso di inviare agli inquirenti, «per le eventuali iniziative di competenza», la relazione della Commissione esaminatrice e tutti gli altri atti in suo possesso relativi alle prove annullate. Alfano ha anche stabilito il rinnovo per intero della commissione esaminatrice «pur non nutrendo alcun dubbio – ha sottolineato – sulla buona fede dei suoi componenti». Il bando è stato invece salvato per «evitare che tanti laureati siano penalizzati da ulteriori ritardi derivanti dalla pubblicazione di un nuovo bando che tarderebbe oltremodo la data del prossimo concorso». Una valanga di reclami alla giustizia amministrativa è comunque attesa: il Codacons ha pubblicato sul suo blog (www.carlorienzi.it) i moduli attraverso i quali i partecipanti alle prove annullate possano presentare un ricorso collettivo al Tar del Lazio con l’ obiettivo di ottenere un risarcimento dei danni materiali e morali subiti.

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