ALCOL: LO STUDIO, PIU’ E’ ALTO VOLUME MUSICA PIU’ DRINK SI BEVONO
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fonte:
- Adnkronos on line
Musica a tutto volume e alcol a fiumi: una relazione direttamente proporzionale
secondo uno studio francese, di cui si e’ parlato oggi a Roma durante
la presentazione di un’indagine del Codacons che ha evidenziato come i
gestori delle discoteche italiane non rispettino il divieto di vendita
e somministrazione di drink dopo le due di notte.
Il volume della musica influisce dunque sul consumo di alcol:
piu’ e’ alto, piu’ si beve. Per verificarlo, Nicholas Guegen e i
colleghi dell’universita’ della Bretagna del Sud (Francia) gli esperti
francesi hanno ‘arruolato’ 70 frequentatori abituali di discoteche
francesi. In accordo con i gestori, hanno modificato il volume della
musica e scelto sonorita’ che superassero gli 88 decibel, osservando
poi se e come cambiava il consumo di alcolici. L’ipotesi era la
seguente: se la musica assordante impedisce alle persone di parlare
tra loro, a tutto vantaggio del boccale di birra o del superalcolico,
sicuramente si berra’ piu’ velocemente e subito si vorra’ comprarne un
altro. Ebbene, secondo lo studio pubblicato sulla rivista ‘Alcoholism:
Clinical & Experimental Research’, se normalmente il numero medio di
birre o superalcolici ordinati dai ragazzi era di 2,6, con la musica
piu’ alta si passava a 3,4.
"Il ‘viaggio’ dell’alcol nel cervello e’ molto veloce – ha
commentato Settimio Grimaldi, dell’Istituto di neurobiologia e
medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) – e
l’effetto principale del consumo sporadico, ma massiccio, e’ quello di
inibire il collegamento fra i neuroni. Risultato: si e’ piu’
scoordinati, si perde il controllo delle azioni e si e’ anche piu’
spigliati. Un consumo continuo provoca pero’ una vera e propria
diminuzione della massa cerebrale, con danni all’ippocampo e alla
corteccia, dunque alla memoria e all’apprendimento, fenomeno grave
soprattutto se riferito a un giovane ancora nel periodo della scuola".
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