16 Aprile 2013

Al Moderno in scena la battaglia del «tutti contro

Al Moderno in scena la battaglia del «tutti contro

di CRISTINA RUFINI UN GIORNO di pausa concesso dal giudice Pietro Molino agli avvocati dei sei imputati per valutare le circa cento costituzioni di parte civile. Pausa decisa al termine di un’ udienza del «Tutti contro tutti». Preludio delle battaglia che si terrà sul palco del teatro Moderno nei prossimi giorni. Ventiquattr’ ore di stop e poi da domani si ricomincia a partire dalle 9.30. Si è aperta ieri l’ udienza preliminare sul naufragio della Costa Concordia. E, come si poteva immaginare, è stato un tutti contro tutti. Ma soprattutto contro Costa Crociere in questa fase. La compagnia di navigazione genovese, infatti, ha chiesto di costituirsi parte civile, ma tutte le altri parti hanno già annunciato che chiederanno di contro la citazione in giudizio di Costa per responsabilità civile. In sintesi per poter poi chiedere il risarcimento dei danni. Circa cento le istanze presentate, sulle quali da domani saranno fatte le eccezioni da parte dei legali dei sei imputati. Poi la parola finale del giudice Molino. LA BATTAGLIA , quindi, è soltanto all’ inizio e si annuncia cruenta. « E’ assurdo pensare che la Costa possa costituirsi parte civile, soprattutto adesso che emergono sue responsabilita’, anche con il patteggiamento ottenuto». Lo ha detto fuori dal teatro Moderno, in una pausa dell’ udienza preliminare l’ avvocato Francesco Pepe del collegio difensivo di Francesco Schettino. «Siamo all’ apoteosi di vedere la Costa come parte danneggiata», ha concluso Pepe. La dichiarazione di guerra è stata lanciata, ma non solo da Schettino. Basta pensare che anche un ufficiale che quella sera era in affiancamento, Salvatore Ursino, che è stato anche indagato e ora è uscito dal procedimento, ha deciso di costotiirsi parte civile contro la propria compagnia. Insomma un tutti contro tutti su cui il giudice Molino, alla fine, dovrà esprimersi. Se, quindi, il procuratore capo Francesco Verusio, uscendo dal teatro Moderno, a ottobre scorso al termine dell’ incidente probatorio, disse testualmente che era «stata messa una pietra tombale sulle responsabilità di Schettino», alla luce di quanto emerso dopo il primo giorno di udienza, ancora molto c’ è da scrivere sulle responsabilità di altri. Anche perché si sono costituiti in giudizio molti enti ed associazioni, tra le quali l’ Enpa e Codacons che erano usciti dall’ incidente probatorio, non ammessi dal giudice per le indagini preliminari Valeria Montesarchio. Al di là di quelle che saranno le decisioni del giudice Molino, comunque, il responsabile dell’ ufficio legale di Costa, l’ avvocato Alessandro Carella, all’ uscita dal Moderno ha dichiarato: «Siamo pronti a risarcire il danno a chi lo ha effettivamente subito». Un’ affermazione importante per chi, di contro, poche ore prima aveva presentato la richiesta di costituzione di parte civile nei confronti di quattro dei sei imputati. Costa, infatti, ha deciso di non citare per danni Manrico Giampedroni e di Roberto Ferrarini. Una scelta che deve aver fatto innervosire più del dovuto i legali di Schettino che hanno subito sollevato eccezioni procedurali sulla costituzione di Costa. «Abbiamo formalmente presentato la richiesta di costituzione di parte civile nell’ udienza preliminare ? ha concluso Carella ? per reclamare i danni che abbiamo subito a coloro che ne verranno riconosciuti come responsabili». E siamo soltanto al primo giorno.

 

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